Lanciata dal mondo delle associazioni una petizione in difesa della sanità pubblica in Fvg

La misura è davvero colma, in Fvg alla pandemia si è infatti drammaticamente sommata la mala gestione politica della sanità regionale che, nonostante la grande professionalità e abnegazione del personale sanitario a tutti i livelli, ha messo a repentaglio la salute di molti cittadini. Questa la motivazione della mobilitazione della società civile. Una quindicina di associazioni, alle quali siamo certi si aggiungeranno altre, hanno dato vita ad un comitato promotore che questa mattina ha lanciato una petizione sulla sanità pubblica presentandola nel corso di una conferenza stampa in piazza Oberdan sotto la sede del Consiglio Regionale. Presente una delegazione di comitati e associazioni impegnate sul tema della sanità e della salute del territorio regionale, che si farà carico della raccolta di firme tra cittadine e cittadine del FVG. Una petizione che sarà poi consegnata al Consiglio Regionale. Scopo dichiarato della raccolta firme è evidenziare la profonda preoccupazione di cittadini ed operatori relativamente alla drammaticità della condizione organizzativa generale e lavorativa di tutto il personale sanitario (ospedaliero e dei presidi territoriali) che provoca gravi disagi ai cittadini fruitori di una ormai devastata situazione del servizio sanitario pubblico tanto, hanno fatto notare i promotori dell’iniziativa, “che si è costretti a ricorrere a prestazioni private a pagamento, visti i tempi di attesa sempre più lunghi per accedere alle prestazioni pubbliche”. “La petizione, contiene importanti richieste per invertire la rotta, rilanciare il servizio pubblico in tutte le aree della regione, comprese montagna e periferie, dare peso ai Sindaci dei territori e finalmente voce a cittadine/i e loro associazioni affinché anche nella organizzazione dei servizi possano contare veramente”. Alla presentazione erano presenti anche i Consiglieri Regionali Bidoli Giampaolo, Cosolini Roberto, Chiara Da Giau, Dal Zovo Ilaria, Honsel Furio, Maria Grazia Santoro, Sergo Cristian e Andrea Ussai che hanno annunciato sosterranno la petizione. Le adesioni alla petizione vedono per ora, ma siamo certi si moltiplicheranno, le seguenti associazioni:
Comitato per la Salute della Montagna
Comitato Salute Pubblica Bene Comune – Pordenone
Comitato per la salute della comunità – Udine
Comitato No Tagli alla sanità – Sacile
A.Fa.So.P. NoiInsieme odv -Trieste
A.F.A.P. onlus – Pordenone
Gr. I. S.- Friuli Venezia Giulia
Ass. El Tomat – Buja
SPI CGIL – Trieste
Un’Altra Città-Trieste
A.T.Sa.M – Gorizia
Auser- Trieste
Ass. difesa del malato- Trieste
A.V.O. – Trieste
Comitato Fare assieme per la qualità – Palmanova

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Questo il testo della petizione che sarà possibile firmare solo in presenza in apposite iniziative che le associazioni organizzeranno sul territorio regionale.
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
NOI, CITTADINE E CITTADINI, PREOCCUPATI DELLA SANITA’ PUBBLICA NELLA NOSTRA REGIONE PER:
il rinvio o l’annullamento di prestazioni sanitarie e interventi chirurgici con l’indebolimento del Servizio Sanitario pubblico;  l’aumento dei cittadini costretti a pagare spese sanitarie in strutture private;  la chiusura e la riduzione dei servizi, l’adozione di Piani Aziendali che li penalizzano riducendo gli stessi soprattutto nelle aree periferiche e di
montagna, vanificando le pratiche di integrazione tra sanità, sociale e comunità;  la grave carenza di personale sanitario e, di riflesso, l’aggravio delle condizioni lavorative;  l’uso strumentale della pandemia per giustificare tagli e ritardi;  l’assoluta emarginazione dei Sindaci e dei Comuni dalle decisioni e l’assenza di processi partecipativi di cittadine/i, operatrici e operatori;
CHIEDIAMO ALLA REGIONE DI:
1. Rilanciare il Servizio Pubblico su obiettivi di riduzione delle diseguaglianze, accesso universale ai servizi, rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza in ogni zona della regione, ricorrendo innanzitutto alla gestione diretta degli interventi di prevenzione, sanitari e riabilitativi, evitando esternalizzazioni e precarietà.
2. Finanziare con fondi adeguati l’aumento delle dotazioni organiche delle Aziende Sanitarie e il turnover del personale.
3. Ripristinare urgentemente i servizi soppressi/ridotti (Distretti, Csm, guardie mediche, medici di famiglia, RSA, consultori, …).
4. Avviare un piano straordinario per la riduzione delle liste di attesa.
5. Ridare ruolo ai Sindaci e ai Comuni e introdurre la democrazia partecipativa per operatrici e operatori, associazioni e cittadine/i.
6. Far valutare l’operato dei Direttori Generali su obiettivi di salute condivisi e coinvolgere anche i Sindaci nella valutazione.
7. Sospendere le procedure in corso di approvazione degli Atti Aziendali, anche per tener conto delle indicazioni del PNRR.