Multiservizi: Gruppo Pd, siano garantiti i territori e i cittadini
«Il superamento della frammentazione della gestione dei servizi idrici è un passo necessario, ma l’aggregazione delle società multiservizi deve rispettare dignità e autonomia di scelta dei territori, ma anche tenere conto dell’obiettivo finale, che deve essere sempre quello di garantire un servizio sostenibile per gli utenti finali, i cittadini». Lo affermano i consiglieri regionali Diego Moretti, Francesco Martines, Andrea Carli e Nicola Conficoni (Pd) a margine della seduta della IV commissione riunita per l’esame del disegno di legge 19 riguardante il sostegno ai Comuni in tema di aggregazioni dei servizi e delle successive audizioni sul tema.
Nel corso della seduta, la commissione ha approvato la proposta avanzata da Conficoni (sottoscritta anche dai commissari della IV Moretti, Mentil e Carli) proprio per far sì che l’obiettivo del ddl 19, «riguardi anche la sostenibilità a 360° dell’aggregazione per i cittadini».
«Accanto agli incentivi che la Regione darà per incoraggiare i processi di aggregazione – ha spiegato Conficoni – resta una questione di fondo, ossia che l’aggregazione deve essere il mezzo per erogare un servizio efficiente ed economico agli utenti finali, ossia i cittadini. Per questo è necessario che il provvedimento traguardi la riduzione delle perdite delle reti acquedottistiche e il contenimento delle tariffe. Evitare sprechi e aumenti delle bollette deve essere il nostro obiettivo».
Annunciando il voto di astensione del Pd, «in attesa di chiarimenti che speriamo arrivino in Aula», Moretti ha raccomandato che «vanno evitati i progetti calati dall’alto, mentre vanno favoriti i processi di aggregazione condivisi, nei quali i territori sono coinvolti. Le recenti audizioni hanno fatto emergere il fatto che tra i gestori esistono già delle interlocuzioni per le aggregazioni, ma finora è mancato del tutto il dovuto coinvolgimento delle amministrazioni locali, in particolare dei territori più piccoli».
Il consigliere Martines ha inoltre sottolineato che «la Regione devi sì incentivare le aggregazioni creando situazioni di pari dignità nelle fusioni (che dovranno essere anche diverse dalla soluzione per incorporazione) ma poi dovranno essere i territori e i Comuni-soci a decidere il destino delle loro società e quindi dei servizi da fornire ai loro cittadini».
Secondo Carli, «quello dell’aggregazione è certamente un obiettivo comune per giungere a un gestore unico, ma soprattutto a fronte delle audizioni dei giorni scorsi pare questo ddl ci metta difronte a scelte già compiute. Questo processo deve invece avvenire attraverso passaggi intermedi a partire dalle aggregazioni all’interno dei singoli ambiti territoriali».