Negazionisti alla riscossa. Il complottismo anche sulla grandine
Qualche giorno fa Mario Tozzi, geologo, saggista, autore e divulgatore scientifico, faccia conosciuta dal grande pubblico televisivo in quanto conduttore di trasmissioni si è lasciato andare ad un giusto sfogo, ha scritto infatti sui social parlando degli eventi climatici fuori misura di questi giorni e dei negazionisti vari che affollano non sono i social ma amplificati anche da media tradizionali e perfino da politici incapaci di guardare oltre i propri interessi: “La nonna di fragolona76 dice che un tempo la grandine le ha rovinato il bucato. Anche basta, però. Il campionario di fesserie prive di alcun contenuto scientifico propalate dai negazionisti del ruolo antropico nell’attuale cambiamento climatico si accresce di nuova zavorra inutile ogni giorno. Siccome il tempo è prezioso e non può essere sciupato nel lavare la testa agli asini, non partecipo più a nessun talk show o convegno in cui, anche lontanamente, si profili l’ombra ignorante di un negazionista. Nessuna validità di controparte scientifica a chi nega l’evidenza scientifica dei fatti. Non vanno né contrastati né invitati, vogliono solo fare confusione e ritardare ogni regolamentazione del sistema economico. Vanno trattati come appestati o ignorati, in nessun modo amplificati. Nel caso, meglio nessuna risposta”. Ed in effetti così come avvenuto per il covid sono state sdoganate posizione antiscientifiche o interpretazioni clownesche di dati. Intendiamoci la scienza non è la fede, esattamente il contrario e la costante ricerca, è messa in discussione costante ma non è un liberi tutti dove anche nevigare l’evidenza dovrebbe avere la stessa valenza di studi e ricerche. Un esempio quanto gira in queste ore proprio sui social, trovando incredibilmente condivisioni e apprezzamenti anche se, solo leggendo e anche senza nessuna preparazione scientifica, ma solo con il buon senso, si poteva comprendere che si trattava di una fake messa in rete con la malizia di chi cerca solo di mettere zizzania. Il titolo del post in questione che è diventato virale era: “Le palle di ghiaccio cadute dal cielo dopo la tempesta” la foto ritraeva della grandine e il post recitava: “cadute dal cielo dopo una tempesta, per due ore non si scioglievano, portate in laboratorio, dalle analisi è uscito fuori che dentro c’è molto alluminio, bario, stronzio, cobalto, elementi molto nocivi che non dovrebbero esserci, l’acqua è solo H2O. Prova inconfutabile che la terra sta per essere invasa dagli alieni extraterrestri… Greta ce lo aveva detto, il cambiamento climatico di questo tipo attirerà gli Ufo. Siamo all’epilogo”. Ovviamente non meraviglia che qualche demente in vena voglia fare ironia sulle tragedie, quello che meraviglia che in tanti abbiano condiviso ed apprezzato la “verità” raccontata dal post. Siamo ovviamente nell’alveo del “credere” perché voglio credere che sempre e comunque “dietro” ci sono ignobili manovre ed innominabili interessi. In tanti comunque hanno voluto smontare la tesi complottista partendo dal fatto che se mi dici che si tratta di una cospirazione nel solco delle scie chimiche e che quella grandine anziché un fenomeno naturale, se pur estremo, sia prodotto artificialmente perché “non si scioglie per diverse ore” lo devi dimostrare, devi esibire la copia di quell’analisi di cui parli, o quello che dici è palesemente falso. Se poi vogliamo entrare nel merito qualsiasi metereologo o chimico, potrà spiegare che l’acqua piovana e quindi la grandine che ne è forma solida, contiene una percentuale molto variabile di gas, nitrati e nitriti, cloruri polveri e diversi altri sali. Anche l’acqua del rubinetto e perfino quella in vendita in bottiglia (basta leggerne l’etichetta) non è “pura H2O”, se fosse così farebbe acqua distillata e farebbe danni all’organismo. Detto questo aggiungiamo che ci sembra una esagerazione quanto proposto da Angelo Bonelli, dellʼAlleanza Verdi e Sinistra che ha annunciato: “presenterò una proposta di legge che introduce il reato di negazionismo climatico, perché chi mistifica, specialmente se ha ruoli istituzionali, fa più danni di grandine, alluvione, caldo e siccità. Si dovrebbe cominciare ad ammettere che il negazionismo climatico non è differente rispetto ad altri tipi di negazionismo”. Una legge è troppo ma una sorta di “daspo” sui social bandendo i dementi sarebbe opportuno o forse sarebbe opportuno chiuderli perchè fra costi e benefici ormai prevalgono i primi in termini di disinformazione. Ma questo è tutto un altro problema…