Nota di solidarietà alla Assemblea dei redattori del Messaggero Veneto

Riportiamo integralmente il comunicato stampa dell’Associazione per la Terza Ricostruzione che esprime solidarietà ai colleghi del Messaggero Veneto impegnati nella difesa del posto di lavoro e della loro autonomia, ci uniamo alla solidarietà ricordando tuttavia che il modello espresso e la linea editoriale del più o meno recente passato del quotidiano di Viale Palmanova non fosse sempre condivisibile e quella che si prospetta ancora meno, soprattutto perché più che giornale del Friuli è stato spesso eco acritico di un certo Friuli e dei suoi poteri e non  solo per scelte dirette dei suoi Direttori.  

 

Solidarietà ai redattori ed auspicio che il Messaggero Veneto sia ancora il Quotidiano del Friuli

Con la seguente nota desideriamo esprimere la nostra solidarietà alla Assemblea dei redattori del Messaggero Veneto confidando che la loro rivendicazione trovi presto ascolto. Sul “nostro quotidiano” del 13 dicembre è, infatti, riportato un lungo e circostanziato “Comunicato dell’Assemblea dei redattori del Messaggero Veneto”; a fianco una stringata e interlocutoria “Nota dell’editore”. Il comunicato non ha sorpreso gli assidui lettori del giornale che, dall’immediato dopoguerra, è l’organo di informazione e il crocevia del dibattito più importante del Friuli (e solo per questo lo definiamo “nostro”). Non ha sorpreso perché sin dalle prime uscite, dopo il cambio di proprietà della testata, si erano notate delle variazioni, legittime e inevitabili nel frangente, ma il cui senso e fine era tutto da verificare. Ovvero, ci si chiede, che direzione prenderà il quotidiano? Sarà ancora il “Giornale del Friuli”? L’agorà, lo spazio in cui dibattere le questioni locali sarà ancora libero e aperto? Avremo ancora uno strumento di promozione e valorizzazione delle “peculiarità nostrane” fra mezzo l’universo mondo? Nelle poche settimane di gestione del Messaggero Veneto da parte del nuovo editore non abbiamo letto risposte convincenti agli interrogativi esposti che sono quelli dei lettori del quotidiano. Tutt’altro. Si è letto molto di Nordest, si è riesumato il Triveneto e in questa geografia il Friuli traspare appena: “ubi maior minor cessat”. Facciamo un solo esempio: una delle prime novità introdotte in tutte le testate del nuovo gruppo editoriale sono le interviste lunghe di “Orizzonte Nordest”. La prima fu al professor Cacciari, poi a Riccardo Illy, personaggi di spessore, domande e risposte di primordine. Ne seguirono altre, già un buon numero, ma non si è ancora letto un friulano! Nell’estremo Nordest non ci sono uomini di cultura? Persone che abbiano qualcosa da dire, da proporre? Eventualmente, troveranno spazio e libertà di pensiero? Il Comunicato dell’Assemblea dei Redattori del Messaggero Veneto conferma autorevolmente i dubbi e la preoccupazione che a noi stessi, e a molti lettori, stanno sorgendo nel verificare, giorno dopo giorno, le edizioni del “nostro quotidiano”. Per questo motivo ci dichiariamo compartecipi ed esprimiamo la nostra solidarietà alla Assemblea dei redattori. Confidiamo altresì che la loro rivendicazione trovi ascolto e si pervenga ad una soluzione idonea a salvaguardare un organo d’informazione fondamentale per la comunità friulana. In particolar modo ci associamo al “diretto ed accorato appello” che i redattori rivolgono ai soci friulani di Nord Est Multimedia S.p.A. affinché salvaguardino quella parte del network che possiedono e che più dovrebbe loro interessare.

Per l’Associazione Terza Ricostruzione: Giorgio Santuz, Sandro Fabbro, Vincenzo Cressatti, Mario Banelli, Giorgio Cavallo, Guglielmo Cevolin, Gianfranco Ellero, Antonio Ferraioli, Mariarosa Girardello, Loreto Mestroni, Antonino Morassi, Iris Morassi, Pietro Mussato, Ubaldo Muzzatti, Diego Navarria, Barbara Puschiasis, Paolo Santuz, Giancarlo Tonutti, Roberto Visentin.