Obsolescenza delle tecnologie sanitarie nel Servizio sanitario Fvg: Una situazione inaccettabile che la giunta Fedriga ha ignorato per anni
Chi per ragioni di salute deve approdare alla diagnostica tecnologica deve sapere che oltre al problema delle liste d’attesa potrebbe incorrere in altri problemi, non sempre infatti i macchinari in uso alle aziende sanitarie sono in grado di fornire risposte con l’accuarettazza che ci si aspetta nel 2024. La problematica è stat sollevata oggi dal consigliere regionale Furio Honsell che ricorda: “Sin dalle prime pubblicazioni dell’indagine della Scuola sant’Anna di Pisa, da anni noi di Open Sinistra FVG denunciamo con forza l’obsolescenza delle tecnologie sanitarie all’interno del Sistema Sanitario Regionale, presentando ripetutamente emendamenti finanziari mirati a risolvere questo grave problema, ma ogni nostra proposta è stata sistematicamente ignorata dalla Giunta regionale e dall’Assessore alla Sanità Riccardi” dichiara Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG. “Il dato è allarmante – prosegue Honsell: il 57% delle risonanze magnetiche e delle TAC operative in Friuli Venezia Giulia è obsoleto, come confermato dall’Agenas. Nonostante i numerosi solleciti, le nostre preoccupazioni, espresse fin dai passati documenti di economia e finanza regionale, sono state regolarmente trascurate. Solo oggi, di fronte alla pubblicazione di dati tanto gravi, sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo.
La Giunta non può continuare a nascondersi dietro rassicurazioni tecniche che minimizzano l’impatto dell’obsolescenza sul servizio offerto ai pazienti” afferma Honsell. “Il fatto che il 25% delle risonanze magnetiche e il 27% delle TAC nelle tre Aziende sanitarie regionali siano vetuste da più di 10 anni è inaccettabile.”
Infine: “Sottolineo come, nonostante l’avvio di alcune gare per il rinnovo dei macchinari, queste iniziative arrivino sempre troppo tardi e siano il frutto di una gestione confusa e tardiva. Mentre la Giunta si vanta di aver triplicato gli investimenti, è evidente che questi interventi non sono sufficienti. Certamente molte opere immobiliari sono state avviate con il PNNR. Non basta aggiungere fondi, bisogna anche avere una visione a lungo termine per la loro gestione, che metta davvero il cittadino al centro delle priorità.”