Presentato oggi l’ Osservatorio Socio-Economico OSEé di RilanciaFriuli
Si è svolta Venerdì 21 marzo, presso la Sala “Pasolini” del Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia a Udine, la presentazione dell’Osservatorio Socio-Economico (OSEé) di RilanciaFriuli, che ha visto la partecipazione di numerosi consiglieri regionali e personalità del mondo politico e associativo.
Dopo la breve introduzione di Furio Petrossi, che ha delineato le origini e la “mission” di RilanciaFriuli, si è svolta la presentazione dell’economista Fulvio Mattioni, che è intervenuto sulle dinamiche socio-economiche di breve e di medio periodo del Friuli V.G. e delle sue Province inserite nel contesto del Nordest ed italiano.
Presenti i consiglieri regionali Manuela Celotti, Francesco Martines, Massimo Moretuzzo, Massimiliano Pozzo e numerose persone del mondo politico, associativo e della ricerca, tra cui l’assessore alla cultura del Comune di Udine Federico Pirone, il segretario Fvg di Azione Paolo Coppola, l’urbanista Maurizio Ionico e il commercialista Franco Asquini. Sono seguiti numerosi interventi di approfondimento, sui diversi aspetti della relazione e sulle necessità progettuali, riferite in particolare alle diverse zone del Friuli.
OSEé si propone come uno strumento di servizio e di consultazione per amministratori pubblici, forze sociali e cittadini, offrendo informazioni attraverso serie di dati significativi e aggiornati e suggerimenti per le politiche economiche e sociali da porre in essere dagli amministratori regionali e locali.. La mera informazione congiunturale, infatti, non aiuta le politiche pubbliche in quanto essa deve fronteggiare vincoli ed alimentare opportunità strutturali avendo tempi di allestimento e gestione di medio periodo.
Il nostro Friuli Venezia Giulia deve fare i conti con una crescita economica insoddisfacente nel periodo 2008-2023 (Pil al -2,6%) dovuta al declino della provincia di Pordenone (-1,3%) e, soprattutto, di quella di Udine (-10,8%) a fronte di una crescita del Nordest (+3,6%) trainata dalla Regione Autonoma Trentino A.A. (+16,3%).
Nel biennio 2022-2023, inoltre, la “ripartenza” del Friuli V.G. è stata assai più debole delle altre regioni del Nordest e dell’Italia cosi come più debole è stata la “resilienza” attesa per il biennio 2024-2025.
Gli 84mila lavoratori che servono al nostro sistema produttivo (di cui 16mila immigrati) siamo in grado di trovarli? Come pensiamo di attrarre i 16mila immigrati richiesti dalle nostre imprese regionali?
Abbiamo una politica in grado di rimpiazzare la perdita di 6.887 imprese patita dal Friuli V.G.? Di cui oltre duemila industriali.
Conoscere i dati di partenza e le situazioni da affrontare – come è stato per il terremoto del ’76 – è un must per progettare politiche di rilancio dal midi-terremoto socio-economico patito dal nostro Friuli Venezia Giulia nel periodo che comprende la “Grande Crisi” 2008-2014, la “mini-ripresa” 2015-2019, il “crollo pandemico” 2020 e la insoddisfacente “resilienza” successiva.
Alimentare le conoscenze dei dati di partenza e un dibattito sulle strategie da porre in essere in tema di politica industriale e del lavoro, di governo dell’immigrazione, della formazione, dell’allargamento della base produttiva, del fronteggiamento del lavoro povero e precario ed altro ancora è, per RilanciaFriuli un compito doveroso. Perché ha a cuore le sorti del Friuli Venezia Giulia e del nostro Friuli in particolare, in quanto più sofferente per il declino industriale in cui è stato abbandonato.