Organi garanzia: Opposizioni in Consiglio regionale, cdx non giochi con istituzioni
«L’utilizzo arbitrario e padronale del potere, quando si tratta di organi di garanzia, continua a essere un elemento distintivo dell’azione del centrodestra. Lo conferma quanto sta avvenendo con il Garante regionale dei diritti della persona: nonostante il buon lavoro di Pittaro, pare che la maggioranza non riesca a trovare un accordo sul suo nome». Lo affermano i capigruppo di opposizione in Consiglio regionale, Diego Moretti (Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) e Rosaria Capozzi (Misto) a seguito della comunicazione del differimento del termine (richiesto dalla maggioranza di centrodestra) per la presentazione delle candidature per l’elezione del Garante regionale dei diritti della persona, in scadenza venerdì 30 agosto scorso, e rinviato al prossimo 13 settembre. «In questi cinque anni – affermano i tre capigruppo – il Garante, Pittaro, ha svolto il suo ruolo con oggettività e imparzialità, dimostrando di non essere uomo di parte, rispettando in pieno il suo mandato e tutelando l’istituto di garanzia che ha finora rappresentato. Oggi, a differenza del 2019, quando fu eletto alla quarta votazione dalla sola maggioranza, come opposizioni oggi ne proponiamo convintamente la sua riconferma. Invece, a sorpresa, interviene chiedendo una proroga dei termini, il che si spiega solo con il fatto che all’interno del centrodestra, evidentemente per scontri interni, non sono d’accordo nemmeno su una figura che ha svolto seriamente e correttamente il proprio incarico. La figura del Garante, nei campi in cui opera, rappresenta una garanzia per tutto il Consiglio e per tutti i cittadini: Pittaro ha pienamente dimostrato di esserlo tanto da ottenere, oggi, anche il nostro sostegno».