Osservatorio Inps sui lavoratori stranieri regolari in Italia: sono 3,6 milioni gli occupati e 305mila i pensionati

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Più passa il tempo e maggiore è il peso dei lavoratori stranieri nel nostro paese.  E’ decisamente interessante scorrere i dati relativi al mercato del lavoro nella parte in cui l’Inps analizza la presenza appunto di non nativi. I dati dell’Osservatorio dell’istituto previdenziale relativi al 2022 certificano di 4.159.880 i cittadini stranieri, comunitari e non comunitari, presenti nelle banche dati dell’Inps, di cui 3.630.154 (87,3%) sono lavoratori attivi, 304.510 (7,3%) pensionati e 225.216 (5,4%) percettori di prestazioni a sostegno del reddito. Ovviamente si parla di lavoratori reglari e sicuramente c’è una parte che sfugge ai filtri legali e che è difficilmente quantificabile anche se non parliamo di fette ininfluenti con le quali , parlando di pianificazione economica bisognerà pur tener conto ricordando che per ogni lavoratore a nero c’è un imprenditore irregolare che vizia il mercato e la concorrenza.
Comunque analizzando i dati “legali” scopriamo che il 72,6%, pari a 3.020.242 stranieri, proviene da Paesi non comunitari, 278.597 (6,7%) da Paesi comunitari dell’UE15 e 861.041 (il 20,7%) dai restanti Paesi dell’UE.
L’analisi dei dati per Paese di provenienza evidenzia la presenza di 707.166 Romeni, che rappresentano il 17,0% del complesso degli stranieri rilevati dagli archivi dell’Istituto; seguono Albanesi (406.595, 9,8%), Marocchini (323.158, 7,8%), Cinesi (217.121, 5,2%), Ucraini (205.710, 4,9%) e Filippini (131.002, 3,1%). Le sei nazionalità considerate totalizzano circa la metà del totale degli stranieri conosciuti all’Inps (47,9%).

IL GENERE E L’ETÀ.
Tra i cittadini stranieri prevale il genere maschile (56,2%), soprattutto per Pakistan (94,6%), Bangladesh (93,6%), Egitto (91,7%), Senegal (83,7%), India (78,8%) e Marocco (71,7%). Le donne prevalgono invece tra i lavoratori provenienti da Ucraina, Moldova, Perù e Filippine, Paesi con un tasso di mascolinità pari rispettivamente a 19,8%, 33,2%, 40,0% e 42,3%.
Per quanto riguarda l’età per i non comunitari, quasi la metà ha meno di 39 anni (45,1% contro il 32,1% dei comunitari); il 44,3% ha tra i 40 e i 59 anni (contro il 52,5% dei comunitari) e solo il 10,6% ha più di 60 anni (contro il 15,4% dei comunitari).

RESIDENZA.
Il 61,7% degli stranieri censiti negli archivi dell’Inps nel 2022 risiede o lavora in Italia settentrionale, il 23,5% in Italia centrale e il 14,8% in Italia meridionale e Isole. Al Nord e al Centro prevalgono nettamente gli stranieri non comunitari rispetto ai comunitari (75,3% al Nord e 70,4% al Centro), mentre al Sud gli stranieri non comunitari rappresentano il 64,7%. Rispetto alla popolazione residente, al Nord l’incidenza degli stranieri regolari è di 9,4 su 100 residenti, al Centro 8,3, al Sud e Isole 3,1. A livello nazionale l’incidenza si attesta a 7,1 stranieri per 100 residenti.
CONTRATTI.
I lavoratori dipendenti privati sono 3.140.197, con una retribuzione media annua (RMA) di 15.261,87 euro. Di questi, 2.316.034 lavorano nel settore privato non agricolo (il 64,5% uomini), con una RMA di 17.490,98 euro (19.311,42 euro per gli uomini e 14.187,15 euro per le donne); 285.395 lavorano nel settore agricolo (il 73,5% uomini), con una RMA di 9.061,97 euro (9.600,62 gli uomini e 7.567,18 le donne), mentre i domestici sono 538.768 (solo il 13,4% uomini) con una RMA pari a 8.963,65 euro (9.050,03 euro per gli uomini e 8.950,23 euro per le donne).

I PENSIONATI.
I pensionati sono 304.510, con una pensione media annua pari a 10.644,10 euro: il 50,4% (153.595 soggetti) ha una prestazione assistenziale, mentre coloro che percepiscono una pensione di tipo previdenziale sono 109.824 (il 36,1%); 16.380 (5,4%) sono titolari di pensioni indennitarie e 24.711 (8,1%) percepiscono due o più pensioni.