Osservazioni e critiche di Coldiretti Pordenone sull’impianto di biometano a Budoia
Pubblichiamo le osservazioni e critiche di Coldiretti Pordenone, in riferimento al progetto presentato dalla Greenbi s.r.l. per la costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di biometano da fonti rinnovabili nel comune di Budoia. Diciamo in via preliminare che le osservazioni dell’associazione non sono campare in aria e sono, probabilmente, frutto dell’ossevazione di quanto è accaduto in altre località dovei impianti simili sono stai catapultati nel disinteresse delle amminisstrazioni comunali sorde ai problemi che enivano segnalati. Bene quindi ha fatto Coldiretti Pordenone (che invece in altre zone è stata correa di alcuni scempi territoriali) ad inviare alcune osservazioni al sindaco di Budoia e all’assessore regionale all’Ambiente. “Gli argomenti sollevati -dichiara Coldiretti tramite il presidente della locale sezione Alessio Zambon- non nascono da una contrarietà di principio, ma dalla necessità di ottenere maggiori informazioni e una programmazione territoriale più chiara. Questi impianti possono essere una opportunità anche per l’agricoltura ma devono essere opportunamente inseriti e dimensionati al contesto
produttivo. Diversamente diventano un problema”.
Di seguito i punti e le relative osservazioni.
Sostenibilità
Sulla sostenibilità del piano di approvvigionamento delle biomasse si sottolinea che la reperibilità della biomassa vegetale richiede un notevole investimento di superficie, circa mille e 200 ettari, attualmente destinati ad altre produzioni. Ciò potrebbe creare uno squilibrio nel mercato locale, incidendo negativamente sui prezzi di affitto dei terreni e di conseguenza sulla sostenibilità degli allevamenti zootecnici esistenti. Un altro aspetto fondamentale è che le manifestazioni di interesse a fornire la biomassa siano supportate da documentazione comprovante la disponibilità delle superfici; diversamente può far immaginare un rischio di mancanza di conferimento di biomassa garantito e di conseguenza anche la non sostenibilità per il ritiro e reimpiego del digestato e compostato in uscita dall’ impianto
Viabilità
L’area individuata per l’impianto è servita da strade di campagna, non completamente pubbliche, attualmente utilizzate per il transito di mezzi agricoli. La proiezione di un flusso significativo di mezzi pesanti non è compatibile con l’attuale infrastruttura, creando potenziali impatti negativi anche nei centri abitati circostanti.
Programmazione territoriale
C’è la necessità di una programmazione territoriale in quanto si sta assistendo ad un aumento di progetti di impianti di biometano nella provincia, alcuni dei quali sono correttamente dimensionati alle necessità agricole locali. Tuttavia, altri, come quello in esame, sembrano estranei alle reali esigenze del territorio, esautorando i comuni da qualsiasi possibilità di intervento a tutela della propria area. È evidente in questo senso che esiste una mancanza di programmazione sovracomunale che potrebbe garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali di produzione di biometano in modo che siano compatibili con il contesto locale. Gli impianti di biometano possono rappresentare un’opportunità per l’agricoltura, ma solo se inseriti in modo coerente e sostenibile.
Conclusioni
Pur convinti che la produzione di biometano sia importante, affinché l’impianto proposto sia realizzabile e non impatti in maniera negativa nell’area e nelle attività agricole esistenti, è fondamentale che vengano affrontate e risolte tutte le problematiche sopra esposte. È indispensabile garantire che le risorse agricole e gli impatti sul territorio siano gestiti in modo equilibrato e sostenibile, promuovendo un dialogo aperto tra tutti gli attori coinvolti.