Più case di riposo? No, maggiori cure domiciliari. Simona Liguori: “Necessario mantenere persone anziane e ammalati cronici nelle loro case”
«È necessario implementare in FVG l’assistenza domiciliare per mantenere le persone anziane e quelle con malattie cronico degenerative nelle loro case. Il modello organizzativo migliore è centrato sulle cure domiciliari». Questo il commento di Simona Liguori, medico e Consigliere regionale del Gruppo Patto per l’Autonomia – Civica Fvg, in relazione all’ipotesi degli esperti secondo cui nei prossimi 20 anni, nella nostra regione, potranno servire altre 40 case di riposo per far fronte alle necessità. «La nostra proposta – ha spiegato Liguori – parte da un’altra considerazione, ovvero che l’assistenza al malato aziano o con malattia cronico degenerativa debba avvenire, laddove possibile, nella propria abitazione. Da sempre mi sono occupata di curare le persone nella propria casa e ho constatato che questa è la soluzione migliore per tutta la famiglia e per assicurare al malato il necessario benessere psicologico e relazionale. L’assistenza domiciliare è un diritto e garantire che ciò avvenga è un dovere per la Regione che, secondo le stime della Fondazione GIMBE, dovrebbe aumentare i pazienti assistiti in ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) del 99% entro il 2026. L’alternativa è ricorrere a case di riposo le cui rette mettono a dura prova i bilanci familiari». Per Liguori non si può non tenere conto anche di un altro aspetto: «In molti fanno una vita di sacrifici per riuscire ad avere una casa e poi finiscono in casa di riposo, pagando di tasca propria somme considerevoli e, soprattutto, abbandonando il luogo più caro dove ci sono legami affettivi e tanti ricordi. Bisognerebbe sempre mettersi dalla parte del malato e non perdere di vista quali sono le sue esigenze».