L’assessore regionale Pizzimenti promette magheggi: con risorse Pnrr Fvg sarà piattaforma logistica e saneremo le cappelle del passato

Questa mattina lo show è stato appannaggio dell’assessore alla Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, che è intervenuto al convegno “Lo sviluppo del Paese passa dal buon lavoro e dai trasporti” organizzato a Trieste dalla Uiltrasporti Friuli Venezia Giulia. Ottima occasione per raccontare ilFvg che verrà nel solco del mitico Pnrr utile soprattutto per sanare gli errori bipartisan del passato. “Il nostro obiettivo più ambizioso, ha detto Pizzimenti, è quello di trasformare il Friuli Venezia Giulia in una grande piattaforma logistica per i collegamenti con il Centro ed Est Europa. Vogliamo sfruttare al meglio le risorse del Pnrr per realizzare tutte quelle infrastrutture in grado di mettere in collegamento il nostro Paese con i diversi mercati internazionali”. E fin quell’obiettivo, in logica meramente capitalistica di circolazioni delle merci a prescindere da come e dove vengono prodotte, è certamente corretto anche se non facilmente realizzabile visto che in questo tema la Regione è subordinata a livelli decisionali superiori anche internazionali se no si corre il rischio di creare altre cattedrali nel deserto. “L’intervento più urgente – ha specificato Pizzimenti – è sicuramente quello che riguarda lo snodo ferroviario di Udine. Se non modifichiamo la situazione attuale, decisamente critica, il rischio molto serio è quello di danneggiare l’intero sistema portuale della nostra Regione” Mettendo un velo pietoso sul mitico scalo di Cervignano ovviamnte. “Per noi risulta inoltre strategico mettere in collegamento i tre porti e i quattro interporti presenti in Friuli Venezia Giulia. Una sinergia che deve essere sia fisica sia organizzativa – ha aggiunto l’assessore -. Vogliamo poi realizzare il raddoppio della Udine-Cervignano e completare la Terza corsia della A4. Mancano due tratti autostradali per quali dobbiamo reperire ancora 250 milioni di euro”. Terza corsia con i soldi del Pnrr così da risolvere e continuare a coprire il peggiore maneggio del dopoguerra in Fvg. Vale la pena ricordare ai lettori, perchè Pizzimenti lo sa benissimo, che i 250 milioni mancanti bisognerebbe chiederli all’allora commissario Riccardo Riccardi e al suo consapevole  sparring partner Renzo Tondo, e in successione temporale a Debora Serracchiani che, nonostante avesse tutti gli elementi per capire e sapere, anzichè rivolgersi alle Procure, decise di tener bordone a chi l’aveva preceduta nella speranza di intestarsi politicamente, se non l’intera terza corsia, almeno qualche ponte o casello. “Altra infrastruttura importante, prosegue Pizzimenti,  è infine l’alta velocità e l’alta capacità della linea ferroviaria Trieste-Venezia sulla quale però siamo molto indietro. Si tratta di un’opera – ha spiegato Pizzimenti – che costa infatti 1,8 miliardi di euro, mentre oggi abbiamo una disponibilità di appena 230 milioni”. Nel corso del suo intervento l’assessore alle Infrastrutture ha approfondito anche alcuni aspetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Il Pnrr rappresenta un’occasione unica – ha rimarcato -. È una sfida straordinaria che dobbiamo vincere avendo le idee molto chiare sui progetti da realizzare, remando tutti nella stessa direzione e grazie alla capacità di investire queste risorse rispettando i tempi molto stretti e le regole rigorose previste dall’Unione europea”. “Nella sostanza dobbiamo essere pronti a cogliere questa opportunità. Ecco perché – ha ricordato l’assessore – a luglio abbiamo messo a bilancio 5 milioni di euro per consentire agli enti locali di anticipare la progettazione delle opere necessarie per il nostro territorio”. In chiusura Pizzimenti ha parlato delle prospettive per Aeroporto Friuli Venezia Giulia spa. “Lo scalo di Ronchi dei Legionari sta pagando in modo pesantissimo l’emergenza pandemica che stiamo ancora vivendo. Il suo sviluppo futuro – ha concluso Pizzimenti – dovrà passare necessariamente attraverso le sue straordinarie potenzialità intermodali, la possibilità di aprirsi anche al settore merci e la crescita del Friuli Venezia Giulia dal punto di vista turistico”. Insomma il covid non solo diventa la foglia di fico dove nascondere ogni vergogna passata, presente e probabilmente futura. Perchè diciamolo chiaro, chi ha compiuto tanti disastri, per incapacità o peggio, non cambia in una notte, anche se cerca di farlo credere. Potremmo poi aggiungere che la lista di “opere” è di grande impatto ambientale, ma poco importa, basterà spargere qui e  la parola green in tabelle e documenti ed il gioco è fatto.