Pordenonelegge 2022, Festa del Libro e della Libertà
«È stato il 25 aprile della cultura – spiega il Presidente di Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti – Un’edizione in presenza, ma finalmente senza restrizioni. Una grande festa di popolo che ci ha riportato all’atmosfera del pre-pandemia: con quel pubblico, quella libertà di vivere gli eventi, con l’abbraccio della città agli autori, agli editori, agli appassionati che ci hanno raggiunto dall’Italia e anche dall’estero». Nel rush finale verso la conclusione della 23^ edizione, pordenonelegge festa del Libro con gli Autori festeggia cinque giornate davvero speciali, quelle che hanno portato ben 600 autori italiani e internazionali – fra i quali 3 Premi Pulitzer: Joshua Cohen, Jhumpa Lahiri e Jericho Brown – in un festival ricco di oltre 300 eventi, diffuso in 41 location di Pordenone e del Friuli Venezia Giulia, incluse le città di Trieste e Lignano Sabbiadoro. «È stata, come ci eravamo augurati, una grande festa di popolo e di libertà – ha spiegato il Presidente di Fondazione Pordenonelegge, Michelangelo Agrusti, nell’incontro organizzato per tracciare un primo bilancio – È stato il 25 aprile della cultura: un’edizione in presenza, come il festival è sempre riuscito a garantire, ma senza alcuna restrizione. Tanta gente arrivata da tutta Italia e anche dall’estero per incontrarsi fra i libri: un abbraccio della città agli autori, agli editori, agli appassionati dei libri per dimostrare che la cultura non è un fenomeno di nicchia e che l’attenzione è viva verso la carta stampata e la pagina scritta. Anche e soprattutto da parte di tanti giovani che hanno veicolato il festival sui canali social. Sono risultati importanti – ha osservato ancora il presidente Agrusti – che si sommano alla soddisfazione degli autori ed editori, entusiasti di raggiungerci al festival, e che ci permettono di guardare al futuro e festeggiare il ritorno all’atmosfera del pre-pandemia: con quel pubblico e quella libertà di vivere gli eventi». Pordenonelegge 2022, promosso da Fondazione Pordenonelegge a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet, si è svolto “sull’uscio della storia”: dalla spiga di grano impressa sulla propria immagine all’anteprima di Praga lo scorso 6 settembre («una scelta lungamente pensata e organizzata con cura», ha sottolineato Agrusti), agli eventi inaugurali nel segno di un fitto dialogo con le autrici e gli autori cechi. «Un filo rosso con Praga – ha dichiarato Agrusti – per dimostrare che i libri e la cultura possono migliorarci, e migliorare il mondo. Abbiamo voluto ritrovare le radici democratiche dell’Europa nell’esperienza di Charta 77 e della Rivoluzione di Velluto, per riaffermare il valore della cultura nel nostro tempo. La lezione che ci ha tramandato Vaclac Havel, insieme a donne e uomini di cultura, poeti e filosofi che nel 1989 hanno liberato Praga, si riverbera sul nostro tempo e nel focus letterario dedicato da pordenonelegge all’Ucraina, per testimoniare la nostra solidarietà al popolo invaso».
«Pordenonelegge, Festa del Libro – ha aggiunto il direttore artistico Gian Mario Villalta – Con protagonisti italiani e internazionali di altissima levatura e con oltre 300 proposte. Soprattutto, pordenonelegge ha messo al centro i libri, davvero tanti: al festival i libri sono circolati numerosi negli spazi dedicati e agli incontri con gli autori, sono stati protagonisti di firmacopie con code lunghissime, e arriveranno adesso nelle case degli spettatori che ci hanno seguito in questi 5 giorni: un’edizione centrale, quindi, per rinsaldare il legame strettissimo con il pubblico, messo alla prova nel biennio pandemico. È stato anche importante aver ampliato il nostro raggio d’azione: una bussola per la nostra riorganizzazione del rapporto con il pubblico. L’edizione 2023 dimostra che si può si deve ricominciare con coraggio, forti di un’offerta culturale di grandissimo rilievo, con il sostegno del pubblico e delle testate giornalistiche che ci hanno seguito con viva attenzione, e alle quali siamo grati».