Pronto soccorso a Udine sotto pressione. Asufc “risolve” bloccando il day hospital e sposta i pazienti in emergenza in quel reparto

Questa mattina davanti all’ospedale santa Maria della Misericordia di Udine si è tenuto un sit in di solidarietà agli operatori del pronto soccorso organizzato dall’Associazione Tutela diritti del malato, dai sindacati e dai comitati per l’ospedale di Cividale e Gemona. La consigliera regionale di Civica Fvg Simona Liguori e quella del Pd Mariagrazia Santoro erano presenti alla manifestazione: “Anche con la perdurante chiusura degli ex pronto soccorsi di Cividale e di Gemona – ha detto Liguori – l’ospedale di Udine riceve enormi sollecitazioni alle quali viene sottoposto il personale e l’utente che si rivolge al Pronto Soccorso del Santa Maria della Misericordia. Necessario da parte della Regione un cambio di passo urgente nella riorganizzazione dei percorsi intraospedalieri e con il territorio ove medici di famiglia e medici di guardia medica sono in sofferenza”. Intanto il direttore generale dell’Asufc, Caporale ha annunciato che le attività di day hospital saranno ridotte per ospitare in quel reparto gli accessi del pronto soccorso. In sostanza si tappa un buco aprendone un altro. Da martedì, spiega il direttore generale dell’Asufc, il piano di emergenza sarà pienamente operativo. Il ponte dell’8 dicembre e i giorni successivi hanno messo in crisi il pronto soccorse dell’ospedale di Udine. Crisi che ha avuto il suo apice martedì scorso tanto che dopo una riunione notturna dell’unità di crisi alla presenza del direttore sanitario, è stato attivato il piano di emergenza che prevede appunto la riduzione delle attività di day hospital per spostare i pazienti del pronto soccorso in quel reparto.