Quanto sono costati alla Camera di Commercio friulana gli inserti su 7 giornali del gruppo Gedi? Chiedere è lecito, non rispondere rende sospettosi
Il 26 ottobre scorso una nota di Camera di Commercio Pordenone-Udine annunciava la pubblicazione di un “ piccolo inserto che racconta il Friuli Venezia Giulia attraverso i suoi cinque siti Unesco. E attraverso i percorsi che uniscono eccellenze produttive e bellezze storico-artistiche, ossia il cuore del progetto Opus Loci che la Camera di Commercio Pordenone-Udine sta promuovendo, mettendo in rete i siti di Aquileia, Cividale del Friuli, Palmanova, Dolomiti Friulane e Palù di Livenza con una ventina di aziende che offrono prodotti e servizi di qualità (dal cibo alle bevande, dai servizi turistici a prodotti d’alto artigianato)”. Iniziativa certamente lodevole che s’intitola proprio Opus Loci. Le quattro pagine, spiegava la nota della Camera di Commercio, “con tante immagini simboliche e coinvolgenti, sono uscite mercoledì 27 ottobre sulle edizioni cittadine di una serie di quotidiani del Gruppo Gedi. Poi la nota specificava le testate: l’edizione genovese del Secolo XIX, quella torinese de La Stampa, quella romana di Repubblica, nonché su Mattino di Padova, La Nuova Di Venezia e Mestre, la Tribuna di Treviso e il Corriere delle Alpi. Ogni città, si spiegava nella nota, è stata scelta in conseguenza della visita in Fvg, a fine settembre, di un gruppo di operatori turistici, che venivano proprio dalle regioni coinvolte nella diffusione dell’inserto”. Ovviamente non è dato sapere se vi erano altre città, o regioni, presenti e se erano stati invitati altri all’evento e soprattutto, nessun cenno era fatto sui costi dell’operazione pubblicitaria. Noi abbiamo cercato di saperlo scrivendo prima all’ufficio stampa che ci ha cortesemente invitati a chiedere agli uffici. Poi abbiamo scritto mail alla segreteria generale e infine a quella del presidente chiedendo, in nome della loro proverbiale trasparenza, di avere quel dato sui costi per poter completare l’informazione. Sono passati 7 giorni e nessuna risposta è arrivata. Se ci avessero risposto avremmo semplicemente dato conto ai lettori, con maggiore esattezza, di quella che è una delle tante operazioni promo che fanno parte dell’agire di molti enti pubblici, ma il silenzio di una settimana ci fa sospettare di aver toccato un nervo scoperto. Non possiamo pensare infatti che una spesa che certamente non è banale, sia sconosciuta a chi l’ha fatta. L’impegno economico infatti non è come quello necessario a comprare una “mazzetta” di quotidiani in edicola. Ed allora, nostro malgrado, ci tocca essere maliziosi e ricordare che, evidentemente per puro caso, il gruppo editoriale Gedi è quello che edita i principali quotidiani del Fvg, il Messaggero Veneto e Il Piccolo e dai quali, nell’immaginario della politica friulana, si determina la propria esistenza pubblica. Già in passato avevamo evidenziato come in Friuli ci fosse particolare attenzione verso questo gruppo ricordando come per FriuliDoc il Comune di Udine avesse riservato un piccolo tesoretto di oltre 43.000 euro ad alcune paginate promo sui quotidiani di quel gruppo. Non solo il Mv e il Piccolo ma anche le “utilissime” inserzioni su Il Secolo XIX- Gazzetta di Mantova- Provincia Pavese- Gazzetta di Reggio- Nuova Ferrara- Gazzetta di Modena- Il Tirreno- Sentinella del Canavese. Insomma già immaginavamo frotte di genovesi, modenesi, mantovani e piemontesi accorrere a frotte per mangiare frico e polenta. Ma almeno il Comune di Udine aveva fatto un contrattino, anche se economicamente inferiore (3600 euro), con il Gazzettino rompendo la logica del monopolio. Ora noi siamo uomini di mondo e sappiamo bene come, a certi favori editoriali e fotografici, si debba poi essere riconoscenti, ma così forse e troppo, non solo perchè viene anche il sospetto, nel caso della Camera di Commercio, che gli inviti agli operatori turistici fossero “mirati”, ma anche perchè, dando denari a giornali del gruppo e non direttamente a quelli territoriali, forse, si annacqua l’entità e la reale destinazione dei sostegni. Intendiamoci nulla di illegale ma forse di inopportuno si, visto che i fondi utilizzati sono pubblici. Bravi i commerciali del gruppo editoriale che lavorano in perfetta sintonia con il peso redazionale unanimanente riconosciuto ai quotidiani locali. Per concludere, non sappiamo quanto le 4 pagine moltiplicate per sette quotidiani gravino sul bilancio della Camera di Commercio e probabilmente non lo sapremo mai, possiamo valutare comunque che la cifra non sia irrilevante e con numerosi zeri. Ma che dire, così va in una regione ostaggio dei monopoli editoriali e dove, tutta la politica, maggioranza, opposizione, destra, sinistra, centro e perfino sinistra estrema, pendono dalle labbra, o meglio dall’inchiostro delle rotative del…. gruppo Gedi.