Recovery: Shaurli, Zanin apra confronto con energie migliori Fvg: “Per sfida epocale non bastano idee e scelte di assessori e dirigenti regionali”
“Mi appello al presidente Zanin: fermi qualsiasi attività del Consiglio regionale per il mese di aprile e lavoriamo ogni giorno per aprire un confronto vero sul Recovery plan del Friuli Venezia Giulia, con le energie migliori della nostra regione, con gli Atenei, con tutte le categorie e i territori. La massima assise regionale non sono 10 assessori tutti esterni ma il Consiglio. E’ avvenuto in passato in momenti altrettanti difficili per il Friuli Venezia Giulia, lo si dimostri oggi non con riunioni pro-forma o documentini da inviare a una Giunta che va per la sua strada”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, a proposito dei progetti regionali per il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) approvati dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, per un valore di 9,5 miliardi di euro.
“Scopriamo dai giornali di un piano da 9,5 miliardi presentato dalla Giunta – rileva Shaurli – dopo un piano da oltre 10 mld presentato a dicembre. Si potrebbe ricordare che il raddoppio della Udine Cervignano e la terza corsia sono opere strategiche ma pensate e progettate ormai da tempo, che nulla si vede sugli assi della coesione sociale, dell’istruzione e della sanità territoriale, oppure che il futuro del Friuli manifatturiero, già fragile, certo non passa solo dall’interramento di linee sulla città di Udine”.
Per il segretario dem “il Recovery plan è una sfida epocale che coinvolge tutti; politica, classe dirigente, pubblica amministrazione, categorie e società. E allora chiediamo: chi ha ascoltato la Giunta per mettere in campo questo piano? quanto si è confrontata con le nostre Università? con le categorie i sindacati e i territori? Se la sfida è epocale non bastano le idee e le scelte di assessori e dirigenti regionali”.
“Dimostriamo che il Consiglio regionale è capace di darsi priorità – aggiunge Shaurli – di essere luogo di confronto che eviti antagonismi territoriali e corse a progetti localistici, dimostriamo che essere eletti dai cittadini significa sapersi confrontare con la società e con i territori, significa essere motori di un progetto condiviso capace di tratteggiare la regione del futuro, e non – conclude – come appare oggi compilare solo una lista della spesa”.