Referendum sull’autonomia: raggiunte le 500mila firme. Reazione di paura dalla Lega
L’elemento di svolta è stata l’attivazione della piattaforma digitale che ha consentito una accelerazione nella raccolta delle firme. Così sono state già raccolte 500mila firme, in sostanza quanto necessario per depositare il quesito in Cassazione. L’obiettivo è stato raggiunto in pochi giorni e questo ha suscitato il plauso dei promotori ma soprattutto una gran paura dalle parti del centrodestra con reazioni abbastanza scomposto soprattutto in casa leghista che ora teme questo referendum come fosse la kriptonite per Superman. Entusiasmo anche dai leader politici che hanno appoggiato l’iniziativa. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein si tratta di “un traguardo davvero importante, ma non ci fermeremo qui”, mentre Giuseppe Conte parla di “un segnale potentissimo, una grande ondata di partecipazione”. “Come previsto, tra firme cartacee e firme digitali è stato di fatto raggiunto già entro metà settimana il quorum per il quesito del referendum che abroga l’autonomia differenziata”. Lo afferma Riccardo Magi, deputato e segretario di Più Europa. “Non nascondo un pizzico di orgoglio per aver contribuito, con la piattaforma di pubblica e gratuita per la raccolta delle sottoscrizioni, al raggiungimento di questo risultato. Ma ciò che conta è il dato politico: in 10 giorni mezzo milione di italiani ha già detto no al l’autonomia differenziata. I promotori fanno sapere che sarà ancora possibile sottoscrivere il quesito referendario ai banchetti e sulla piattaforma digitale (con accesso Spid) dove le firme registrate attualmente sono ad ora mila. 378.261 pai ad oltre il 75%, firme digitali alle quali vanno sommate quelle raccolte nei banchetti. Il comitato promotore, però, non ha intenzione di fermarsi ai 500 mila contrassegni. L’obiettivo è andare avanti per tenere alta l’attenzione e accrescere la partecipazione dei cittadini, online come nelle piazze. Si punta a un milione di firme, si ripete da più parti.