Regione Fvg: Audizioni dei sindacati dei medici in III commissione. Evidenziate le gravi criticità del sistema sanitario regionale
“Totale disponibilità ad individuare assieme alle parti sindacali alcuni obiettivi del sistema sanitario su cui intervenire entro la fine della legislatura, primo fra tutti quello che riguarda il modello d’emergenza che vogliamo definire”. Lo ha indicato l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante la III commissione consiliare in cui è stato trattato il tema dell’emergenza da Covid-19 e la ripartenza post pandemia, con le audizioni delle organizzazioni sindacali della dirigenza dell’Area sanità (Anaao-Assomed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Fp Cgil, UIL FPL Medici, Cimo-Cida e Fesmed). Fra i temi sollevati quello della programmazione sanitaria su cui Riccardi ha specificato l’importanza dei ruoli: “corretto portare all’attenzione della Commissione le linee programmatorie ma con la consapevolezza – ha rimarcato – che esse sono il frutto del lavoro di buon parte delle Aziende e del loro rapporto con l’Azienda regionale di coordinamento della salute (Arcs) e la Direzione centrale della salute ma le parti decisionali restano di competenza della Giunta regionale”.
Su Arcs, uno dei temi sollevati in Commissione e sul quale i sindacati hanno chiesto una migliore definizione dei compiti, Riccardi ne ha riaffermato la validità. “E’ uno strumento importante che non definisce la linea della programmazione sanitaria, consente la razionalizzazione dei processi all’interno delle Aziende sanitarie ed è uno mezzo operativo della Direzione centrale che assume provvedimenti da sottoporre alla Giunta e al Consiglio regionale” e proprio ad Arcs, secondo Riccardi, potrebbe spettare la responsabilità del sistema informativo che le parti sindacali hanno definito ‘deficitario’.
Per Riccardi, infatti, “esso deve esser un compito governato da un processo unitario che resta in capo alle responsabilità di Arcs”.
L’assessore ha definito l’incontro “utile con contributi interessanti in un clima costruttivo” assicurando la continuità dei confronti come avvenuto fino ad ora con le parti sindacali ma ha anche voluto precisare che “buona parte dei temi che ho ascoltato oggi, non possono essere risolti in sede regionale a partire dai contratti di lavoro. L’autonomia di questa Regione, infatti, – ha ricordato – rispetto alle competenze sulla salute riguarda il rapporto di compartecipazione e copertura della spesa, non abbiamo competenze speciali ma solo quella concorrente. In questi tre anni abbiamo comunque recuperato un terreno abbandonato da tempo, quello relativo alla partecipazione ed è in quel contesto, nel tavolo della conferenza Stato-Regioni, che possiamo rivendicare alcune posizioni quali ad esempio quelle relative alle risorse del Recovery”.
Riccardi si è detto poi d’accordo sulla necessità “di accrescere l’attrazione, la casistica perché questo determina attrattività di professionisti e pazienti, di separare le attività di elezione e programmazione ma sono tutti elementi che si scontrano con qualche emendamento che vedo in Aula e con il ripristino dei Pronto soccorso, delle due tesi o l’una o l’altra”.
Giudizio negativo sulle posizioni espresse da Riccardi è stato evidenziato da Furio Honsell di Open Fvg secondo cui: “Oggi finalmente dopo 3 anni dall’inizio della legislatura e ben 18 mesi di emergenza pandemica, finalmente in Commissione Sanità siamo riusciti a fare sentire la voce delle organizzazioni sindacali che da tempo chiedevano di essere ascoltati. Quest’oggi è stato un punto di svolta nel modo in cui la politica possa contribuire a sviluppare la qualità del sistema sanitario. Solo con un rapporto diretto con i sindacati dei medici, quale quello che abbiamo sentito oggi da parte di ANAAO, CGIL, CIMO-CIDA, ANPO, FESMED, è possibile affrontare le gravi criticità esistenti. Oggi sono emerse in tutta la loro gravità i problemi dell’inadeguatezza del sistema informatico sanitario, la mancanza di coordinamento tra aziende e all’interno delle stesse aziende sanitarie, la grave dicotomia tra sistema sanitario ospedaliero e sanità territoriale, ipertrofia del meccanismo dei facenti funzione e degli incarichi temporanei, l’assenza ancora del protocollo d’intesa con l’Università e soprattutto la perdita di attrattività degli ospedali regionali. È necessaria una profonda riprogrammazione. La scelta dell’Assessorato di esautorare la Commissione regionale per trattare in modo individuale tali problemi, ha dimostrato i suoi profondi limiti. Abbiamo chiesto di pianificare audizioni come queste e anche con le sigle SNAMI e FIMMG e le altre dei Medici di Medicina Generale”. Ha dichiarato in fine Honsell.
Sui lavori della III commissione è anche intervenuto il gruppo dei Cittadini per bocca della Consiglire Simona Liguori: “La voce dei sindacati e le criticità del sistema sanitario venute a galla oggi, ha detto Liguori, dalle difficoltà di integrazione tra ospedali e territori a quelle dei sistemi informatici che mettono in collegamento i professionisti tra di loro, devono farci riflettere a fondo. La ricostruzione post Covid della sanità è una partita che va giocata conoscendo bene quali e quante sono le forze che possono scendere in campo anche alla luce della fatica che hanno alle spalle i professionisti della sanità dopo 14 mesi di emergenza. Tante, inoltre, saranno le prestazioni da recuperare perché rallentate dalla pandemia”. “Tra tanti, c’è un tema, segnalatoci dai rappresentanti dei dirigenti medici, su cui credo vada posta l’attenzione: il ruolo di Arcs, l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute nel periodo della pandemia e nel post pandemia” ha concluso Liguori.
Anche il M5s è intervenuto con una nota in merito alla riunione della III commissione, a farlo il consigliere regionale Andrea Ussai: “Bene il tavolo permanente proposto da ANAAO Assomed per affrontare le principali criticità. Nell’affrontare i problemi e riprogettare il sistema sanitario regionale, l’ascolto è fondamentale per offrire ai cittadini un servizio migliore”. “Già a novembre scorso le opposizioni avevano chiesto di audire i sindacati e gli ordini delle professioni sanitarie sulla gestione dell’emergenza. Oggi finalmente abbiamo potuto ascoltare i rappresentanti della dirigenza medica, augurandoci che ci siano altre occasioni di confronto con loro e con le altre organizzazioni degli operatori – continua Ussai -. L’audizione ha confermato come ci sia volontà di collaborare e di guardare al futuro, anche sottolineando i problemi, in un’ottica di alleanza con le istituzioni per migliorare il sistema”. “Le criticità messe in evidenza sono numerose: sistema informatico largamente deficitario, carente coordinamento tra le aziende, liste d’attesa, mancata integrazione ospedale – territorio, ritardi nel protocollo d’intesa Regione – Università, nella stesura degli atti aziendali e del Piano dell’emergenza – urgenza” sottolinea l’esponente M5S. “L’impegno degli operatori è stato un punto di forza durante la pandemia, che però ha fatto emergere problemi organizzativi e una sanità ‘congelata’ su alcuni temi – conclude Ussai -. Questioni che, con una riduzione della pressione legata alla pandemia, auspichiamo possano essere affrontate per trovare una soluzione”.