Rifiuti marini sulle spiagge. I primi risultati del progetto europeo Marless

Mascherine, flaconi di solari, tappi di plastica, bottiglie, sacchetti di alimenti e soprattutto mozziconi di sigaretta sono i principali rifiuti abbandonati sulle spiagge venete. Le informazioni provengono dagli operatori balneari principalmente  veneti, ma non solo,  che hanno aderito all’iniziativa di raccolta e catalogazione dei rifiuti promossa quest’estate dal progetto europeo Marless. Gli stabilimenti sono Marina di Venezia, Consorzio Arenili Marina di Caorle, Unionmare Veneto, Bibione Mare Spa, Euro beach Jesolo e Eraclea Beach. A questi si aggiungono dodici operatori tra Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Puglia, regioni partner del progetto, e quattro operatori della costa istriana. L’attività in Veneto è coordinata da Arpa Veneto ed è stata realizzata con la collaborazione della Regione del Veneto e della conferenza dei sindaci del litorale veneto. Durerà fino alla fine della stagione balneare e sarà riproposta l’anno prossimo. I dati saranno utilizzati per individuare nuove linee di intervento per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti in mare e sulle spiagge e per proteggere l’ambiente marino. Insieme alla raccolta degli oggetti su spiaggia, nel progetto Marless saranno impiegate anche altre tecnologie e approcci innovativi e sostenibili per catturare e monitorare i rifiuti in mare, come seabin nei porti, cioè cestini raccoglitori di oggetti che galleggiano, droni, barriere fluviali e azioni di pesca di rifiuti. Marless (MARine Litter cross-border awarenESS and innovation actions), finanziato nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia, ha l’obiettivo di affrontare il problema dei rifiuti marini dell’Adriatico studiando le molteplici fonti di inquinamento e sviluppando azioni mirate a ridurre i costi ambientali e socio-economici. Arpav si occupa della gestione complessiva del progetto e del coordinamento delle attività, e contribuisce allo sviluppo di una strategia di monitoraggio condivisa fra le due sponde dell’Adriatico. Con questo progetto l’Agenzia conferma l’impegno a collaborare con altre istituzioni ed enti di ricerca scientifica per cercare soluzioni sostenibili a contrastare i fattori di inquinamento. Le attività di raccolta e rimozione dei rifiuti marini sono uno degli ambiti di intervento di Marless che promuove anche iniziative di prevenzione e di educazione ambientale rivolte alla cittadinanza, al settore turistico e alle scuole. Si occupa, inoltre, di analizzare e raccogliere buone pratiche per condividerle tra diversi territori e studiare gli aspetti normativi e regolatori per migliorare l’efficacia degli interventi. Marless coinvolge 13 partner: sette italiani (ARPAV come lead partner, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Regione del Veneto, Università di Bologna, Fondazione Cetacea, Regione Emilia Romagna e Regione Puglia) e sei Croati (Ministero dell’Ambiente e dell’Energia, Agenzia di Sviluppo dell’area Dubrovnik-Neretva, Università di Dubrovnik, Istituto Ruder Boskovic, Regione dell’Istria e l’Agenzia per l’Energia Istriana).