Riflessioni di fine Agosto su soufflè mediatici, liste di proscrizione e operazioni di distrazione di massa
Agosto è finito e con lui, speriamo, anche le incredibili fake che più che al caldo erano da attribuire a scelte precise, classiche armi di distrazione di massa per tenere occupato il “popolo” indirizzando i media sul nulla impastato con niente. Il tutto, ovviamente, nella logica “underdog” o se preferite inquadrata nella sindrome di Calimero tanto cara alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Così prima l’incredibile fake, un soufflè mediatico, orchestrato da Il Giornale di Sallusti o da qualche autorevole suggeritore, secondo cui, Arianna Meloni sorellona della premier, sarebbe stata al centro di azioni giudiziarie, insomma lo sventolio della solita tesi delle toghe rosse. Peccato che di indagini non vi è traccia. Poi sgonfiato su se stesso il “caso” Arianna, ecco arrivare la lista di proscrizione antisemita del sedicente “nuovo Partito Comunista Italiano” in realtà emanazione ridicola in chiave macchiettistica “rossobruna” condita (ogni riferimento allo chef Rubio è puramente casuale) di novax, antisemitismo e razzismo vario. In questi casi è evidente che l’unica cosa che si può fare è cercare di capire, come dicevano i latini “cui prodest?” («a chi giova?»), esemplificazione estrema della frase latina che recita più propriamente “cui prodest scelus, is fecit (il delitto l’ha commesso colui al quale esso giova). E’ appunto quando si cerca di scoprire chi sia l’autore di una azione o di uno scritto questo bisogna tenerlo bene presente nel presupposto che può esserlo soltanto chi se ne ripromette un vantaggio diretto o indiretto per sé. Così la stampa di destra grida allo scandalo ( e quella più “democratica” gli va dietro) coprendo così le fibrillazioni di maggioranza, i ritardi nel Pnrr o il fallimento delle promesse balneari. E’ molto comodo attribuire al sedicente Nuovo-Partito Comunista, la velleità e stupidità di una inutile “Lista di proscrizione”. Ovviamente il giochino è quello di attribuire un’importanza ad un ridicolo, microscopico, sconosciuto partito ma che evoca molto nell’immaginario collettivo, sempre che lo scritto in questione non sia solo frutto della cieca stupidità di menti disturbate. Ma le palle vanno colte al balzo, e affermare a reti unificati che sia questo sedicente “Nuovo-Partito Comunista” a minacciare la libertà di espressione o la democrazia italiana è operazione ardita ma certamente funzionale al governo Meloni. In realtà attraverso queste “distrazioni” si copre anche il peggiore mistificante occultamento del poderoso vero attacco che stiamo assistendo nel mondo dell’informazione, non solo attraverso l’intollerabile concentrazione in mani “finanziarie” di stampa e Tv, ma anche con un pilotaggio preciso dei vari social: X, Telegram, Facebook Instagram, Whatsapp sono funzionali al controllo della libera circolazione delle notizie . Questi contrariamente a quanto molti vogliono fare credere, non sono insormontabili baluardi alla libertà di espressione perché lasciano dire tutto a tutti e il contrario di tutto a tutti, ma perché sono furbi sistemi paludosi che poi regolano in maniera mirata la circolazione delle notizie senza allargarla mai, lasciandola confinata al pubblico dei followers la cui traduzione lettarale è “seguaci”, dando così a questi l’impressione di democrazia mediatica che invece è autolimitata al proprio piccolo mondo. Così anche partiti che dovrebbero avere “grano salis” finiscono per richiudere il loro dibattito nell’oscurità di blog auto-referenziali o peggio in interminabili scazzi digitali. Ma tornando alla “Lista di proscrizione” questa contiene i nomi di molti giornalisti e ha fatto bene l’Ordine dei giornalisti ha respingere con sdegno qualunque lista di proscrizione, qualunque elenco di giornalisti “sgraditi”. In passato fenomeni di questo tipo ci sono stati ma erano relativi ad un presunto gradimento “politico”, ora si è andati oltre, cercando di inserirsi in una fase delicatissima di politica internazionale, acuendo una polarizzazione fetida che riguarda fenomeni che si sperava essersi esauriti dopo la prima metà del secolo scorso. Così, magari dicendo il contrario, si vuol far passare come antisemitismo ogni critica alla politica del governo Benjamin Netanyahu in una demenziale equazione “o con Israele o con i Palestinesi” quando invece sarebbe corretto additare ogni tipo di violenza, a partire da quella terroristica di Hamas che dal 7 ottobre dello scorso anno ha fatto avvitare il Medio Oriente nell’ennesima crisi oscura che vede soprattutto vittime innocenti dilaniate da una guerra al momento senza alcuno sbocco di pace. Nessuno può avere giustificazioni in tutto questo, non certo i terroristi di Hamas, non certo il governo di Israele. Comunque a prescindere dalla provenienza e dal soggetto che elabora liste di proscrizione, antisemitismo e islamofobia sono ingredienti dello stesso dramma. La lunga lista, redatta dal sedicente “Nuovo-Partito Comunista” è in realtà una enorme bufala perché dietro alla sua elaborazione non c’è un movimento reale, ma probabilmente un manipolo di de-celebrati o dei manipolatori di professione. Allora torniamo al “cui prodest”. Del resto il lungo elenco contenuto nella lista, in realtà redatto con arte, parte da presupposti che miscelano pezzetti di realtà a fantasia, personaggi diversissimi. Insomma una sorta di polpettone complottista francamente risibile. A voi il commento sui contenuti e sul linguaggio utilizzato. Si legge testualmente: Il ruolo svolto in Italia dallo Stato sionista d’Israele e da organismi e agenti dell’entità sionista è meno noto di quello svolto dalla NATO e dai gruppi imperialisti USA e UE. …. Abbiamo messo in luce la collaborazione passata e attuale delle autorità italiane con lo Stato sionista d’Israele e come l’entità sionista utilizza il nostro paese (prima con il sostegno dei governi del regime DC, successivamente attraverso i governi delle Larghe Intese) per consolidare, da un punto di vista politico e diplomatico, la propria presenza in Palestina e l’oppressione verso il popolo palestinese e in generale legittimare la propria presenza in Medio Oriente; – effettuare manovre di “intelligence” (raccolta di informazioni e altre attività clandestine, in particolare omicidi, rapimenti di oppositori politici e rappresaglie); – sviluppare la propria tecnologia militare tramite accordi tra aziende private e università e sfruttando i poligoni militari NATO in Italia: lo Stato sionista d’Israele formalmente non è membro della NATO, ma pagand o un tot all’ora affitta i poligoni NATO in Sardegna per testare le proprie armi senza neanche l’obbligo di “ripulire” quando va via; – sviluppare accordi commerciali con aziende italiane utili a continuare la propria penetrazione nel territorio palestinese, proseguire lo sterminio e l’espulsione degli arabi palestinesi e permettere l’insediamento dei coloni ebrei provenienti da USA, Gran Bretagna ed Europa. L’entità sionista è parte integrante del sistema di potere della Repubblica Pontificia. Essa opera nel nostro paese sia attraverso proprie aziende inserite nel tessuto finanziario e commerciale italiano, sia attraverso uomini di fiducia (ebrei e non ebrei) con ruoli apicali nell’ambito mass-mediatico, nel campo dell’istruzione, della medicina, della ricerca scientifica, della politica e delle istituzioni: di seguito diamo un elenco di alcune di tali aziende e agenti. Con un’avvertenza. La nostra ricerca sulla presenza dei sionisti in Italia è ancora limitata, per due motivi principali: il primo è che spesso fondi di investimento, banche, speculatori e affaristi sionisti si celano grazie alla copertura dei gruppi imperialisti USA dietro società formalmente statunitensi oppure con proprie sedi in paradisi fiscali; il secondo è che il livello di infiltrazione dei sionisti è trasversale a diversi settori della società e combinato in varie forme, alcune anche occulte (azione del Mossad e gruppi paramilitari israeliani, società di comodo, uomini di fiducia a libro paga dei gruppi imperialisti sionisti a vari livelli inseriti nelle istituzioni, ecc.). La ricerca che abbiamo avviato è quindi un lavoro che consideriamo non concluso e in evoluzione, a cui chiamiamo ognuno dei nostri lettori a contribuire”. Bene facilitiamogli il compitino: inserite anche noi nella lista.