Scambio di lettere sul “presunto” progetto acciaieria

In relazione alla lettera aperta di Aldevis Tibaldi da noi pubblicata il 18 settembre scorso relativa all’udizione indetta dalla Seconda e Quarta commissione sulla supposta acciaieria dell’Aussa Corno che si svolgerà domani 21 settembre pubblichiamo la risposta data dalla Regione affidata alla penna del Direttore Generale Av. Stefano Patriarca e la successiva risposta dello stesso  Aldevis Tibaldi.

Questo il testo del Direttore Generale:

Con riferimento alla lettera aperta, di pari oggetto, relativa alle audizioni indette dalle Commissioni consiliari in relazione al progetto di insediamento di un’acciaieria nella zona industriale Aussa Corno ritengo opportuno rilevare quanto segue. I lavori del Consiglio regionale si svolgono nel rispetto del Regolamento interno al quale è affidato il compito di consentirne uno svolgimento ordinato rispettando al contempo i diritti dei consiglieri, con particolare riguardo a quelli dei consiglieri appartenenti all’Opposizione. Il tema del futuro della citata Zona industriale sta impegnando il Consiglio regionale in attività che stanno seguendo due percorsi distinti. Uno riguarda gli approfondimenti che i consiglieri regionali hanno inteso di svolgere per analizzare i risultati degli studi di fattibilità relativi allo sviluppo dell’area industriale (articolo 164 del regolamento interno) e che, su richiesta dell’Opposizione, si svolgeranno in una seduta congiunta delle Commissioni II e IV per l’audizione di Comuni, associazioni ambientaliste e soggetti economici per poter interloquire con i professionisti che hanno redatto gli studi. L’elenco puntuale dei soggetti da invitare è stato individuato dagli Uffici di Presidenza delle Commissioni II e IV, organismi ai quali spetta deliberare il calendario dei lavori e le modalità di svolgimento e che sono composti sia da consiglieri di Maggioranza, sia da Consiglieri di Opposizione.

Tale elenco comprende:

– Sindaci dei Comuni di San Giorgio di Nogaro, Aquileia, Marano Lagunare, Grado, Lignano, Latisana, Torviscosa, Carlino, Porpetto

– Presidente della Comunità Riviera Friulana

– Università degli studi di Trieste e Udine

– Professionisti che hanno redatto gli studi relativi all’area industriale dell’Aussa-Corno

– Presidente del gruppo Danieli & C. Officine Meccaniche SpA

– Cosef, Confindustria, Confartigianato

– Organizzazioni sindacali

– Legambiente WWF Italia Nostra

L’altro percorso riguarda l’esame della petizione che sarà svolto dalla II Commissione, competente per materia, la quale procederà dopo aver ascoltato i rappresentati dei firmatari (articolo 135 del regolamento interno) che prevede testualmente i seguenti passaggi:

1 Il Presidente del Consiglio assegna le petizioni alle Commissioni competenti per materia, ai sensi dell’articolo 31.

2 La Commissione, entro novanta giorni dall’assegnazione della petizione, delibera, con apposita risoluzione, di accogliere in tutto o in parte la petizione e di trasmetterla alla Giunta regionale, ovvero di archiviare la petizione medesima. La Commissione può tuttavia deliberare di sottoporre la risoluzione all’Assemblea, predisponendo la relativa proposta.

3 Decorso il termine di cui al comma 2 senza che la Commissione abbia concluso l’esame, su richiesta di un numero di commissari il cui voto rappresenti almeno dieci Consiglieri, la petizione è iscritta di diritto all’ordine del giorno della Commissione.

4 Qualora le Commissioni abbiano all’esame progetti di legge sullo stesso argomento, le petizioni sono discusse congiuntamente. La Commissione riferisce all’Assemblea sulle petizioni predisponendo una proposta di risoluzione ai sensi del comma 2, che viene allegata alla relazione sui progetti di legge. La proposta di risoluzione viene esaminata dall’Assemblea congiuntamente al progetto di legge e posta ai voti dopo la votazione finale dello stesso.

5. Il primo firmatario della petizione è tenuto informato dello stato della procedura di esame della petizione stessa

Confidando di aver illustrato la piena correttezza di come il Consiglio regionale sta lavorando sul tema, colgo l’occasione per porgere i più cordiali saluti

Stefano Patriarca

 

Questo il testo della risposta di Tibaldi:

Distinto avv. Stefano Patriarca

Nel prendere atto che Ella risponde alla mia nella sua qualità di Segretario Generale in luogo del presidente Mauro Bordin, cui avevo posto una precisa istanza, mi duole constatare una serie di non condivisibili asserzioni.
In primo luogo il richiamo al “rispetto del Regolamento” , ovvero alla implicita sacralità da cui deriverebbe la esclusione dei Comitati dall’Audizione, in quanto derivante dalla inamovibile decisione dei rispettivi Presidenti di Commissione. Le devo confessare di aver partecipato più volte alle audizioni e talvolta senza esserne preventivamente invitato o solo su indicazione di un membro qualsiasi della Commissione stessa che nessun Presidente ha osato discutere. Per essere il custode del regolamento dovrebbe sapere che questa volta le istanze di alcuni membri sono state disattese se non addirittura irrise; eppure le dovrebbe essere chiaro che l’audizione non ha una funzione celebrativa o di parte, bensi “pro veritate adversa diligere et prospera formidanter repugnare”. La verità e il bene comune e non una faziosa interpretazione del regolamento! Specie poi , se di mezzo ci sono dei veri e propri reati, quali ho potuto documentare alla Corte dei Conti di Trieste e allo stesso Presidente della Repubblica.

Dire poi che ci sono degli approfondimenti per “analizzare i risultati degli studi di fattibilità relativi allo sviluppo dell’area industriale” è a dir poco sconveniente , se l’intento è quello di contrabbandare gli studi finalizzati alla aprioristica realizzazione della acciaieria per quelli necessari allo sviluppo dell’area industriale.Un falso imperdonabile incongruo rispetto alle conclusioni del “Piano di sviluppo industriale” che escludeva ogni necessità di ampliamento, eppure emesso un mese prima dell’innamoramento per l’acciaieria . Vero è che il vertice regionale si è preso la briga di fare ciò che sarebbe spettato al proponente e per di più con i soldi pubblici: proprio come ho riferito al Presidente della Repubblica! La verità è che l’hanno fatta grossa e se è vero come risulta chi ha abusato del denaro pubblico per favorire una impresa privata, dovrà essere condannato a restituirlo di tasca propria unitamente ai suoi complici.Da ciò si intuisce la necessità di impedirci di dare voce ai motivi che hanno messo in fuga l’acciaieria.

Dopotutto Ella era presente all’atto del deposito delle firme, quando a chiare lettere ho chiesto (sotto registrazione!) di indire al più presto una audizione per spiegare tutte le ragioni e valutazioni tecniche che dimostravano la assoluta insensatezza di quella acciaieria e delle relative infrastrutture. Oggi per amore di qualcosa che non è la verità, giustifica la nostra esclusione e per contro manifesta la eventuale futura convocazione in seno alla seconda Commissione, cioè a babbo morto.

Spero di non averla annoiato e, pronto ad ogni possibile confronto, mi è gradita l’occasione per porgere

distinti saluti, Aldevis Tibaldi

 

Supposta acciaieria dell’AussaCorno, audizione indetta dalla Seconda e la Quarta Commissione. Lettera aperta