Sciopero generale, ottima l’adesione in FVG per CGIL e UIL
Nonostante il palese boicottamento dei media soprattutto nazionale in Fvg l’adesione allo scipero è andata oltre le aspettative con partecipazione alta nei grandi stabilimenti industriali, secondo i sindacati sarebbe stata di oltre il 50 per cento, con punte dell’80. Nel settore del commercio adesione media del 30%, nel TPL del 60%. Va sempre ricordato che per i lavoratori l’astensione dal lavoro comporta la perdita di salario ed è quindi una scelta dall’alto valore simbolico. Un’adesione media superiore al 50% quindi nella grande industria, con punte del 90% nelle realtà storicamente più sindacalizzate, ma più bassa, come era ovvio, nelle aziende meno strutturate e con presenza sindacale più bassa. La partecipazione ha toccato le punte più elevate nel settore metalmeccanico. Secondo la Fiom, alla Electrolux di Porcia lo sciopero ha raggiunto il 70 per cento. Tra il 30 e il 40%, restando nel manifatturiero, le percentuali medie di adesione nelle principali aziende del legno e dell’edilizia, più basse nella piccola industria e nel terziario (la stima è del 25% di adesione nelle realtà strutturate del commercio e del turismo). Elevata invece, e stimabile attorno al 60%, l’adesione nell’ambito del trasporto locale, mentre altri settori chiave nell’ambito dei servizi pubblici, come la sanità e la scuola, non erano coinvolti dallo sciopero. Soddisfatti i sindacati. Chiaro il commento del segretario regionale della CGIL Villiam Pezzetta «Oggi parla la parte del paese più in difficoltà, i precari che non arrivano a fine mese, i lavoratori sospesi tra lo spettro della disoccupazione e una pensione che si allontana, i pensionati a reddito basso. Persone di cui si parla troppo poco e che la Finanziaria sta sostanzialmente ignorando». Il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta spiega così le ragioni dello sciopero generale e delle cinque manifestazioni nazionali promosse per oggi dalla Cgil e dalla Uil: una mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di lavoratori anche nella nostra regione, presente in forze anche alla manifestazione di Milano, tenutasi questa mattina in piazza Sempione, sotto l’Arco della Pace, al termine di un corteo partito da piazza Castello e che ha visto presenti oltre 8mila lavoratori e pensionati, in rappresentanza di tutte le regioni del nord. Almeno cinquecento i manifestanti dal Friuli Venezia Giulia che hanno assistito al comizio finale, concluso dagli interventi di Tania Scacchetti e Ivana Veronese, delle segreterie nazionali Cgil e Uil. Dal palco di Milano, e in contemporanea dalle piazze di Roma, Bari, Cagliari e Palermo, sedi delle altre quattro manifestazioni, un nuovo appello a sostegno delle rivendicazioni al centro dello sciopero: nuove misure che garantiscano più flessibilità nell’accesso al pensionamento, in vista dell’addio a quota 100, e che tutelino maggiormente i diritti previdenziali di giovani, donne, precari e lavoratori addetti a mansioni gravose, una riforma strutturale del fisco che tuteli i redditi bassi e medio bassi di lavoratori e pensionati, investimenti sulla sanità pubblica, sulla scuola e un’attuazione del Pnrr che punti sulla sostenibilità e sulla valorizzazione del lavoro. «Obiettivi questi – dichiara ancora Pezzetta – che segnano solo in modo molto parziale la Finanziaria attualmente in discussione: c’è bisogno di una chiara inversione di tendenza da subito, a partire dalla prossima riunione del tavolo sulle pensioni, in programma lunedì 20 dicembre». Soddisfatto anche il segretario regionale della Uil Matteo Zorn : “Abbiamo manifestato per un’Italia diversa, che guarda ai giovani, che lotta contro l’evasione fiscale; per una riforma fiscale basata sull’equità e la progressività”. “Vogliamo un Paese diverso. Durante la pandemia tutti dicevano che l’Italia non sarebbe stata più la stessa, perché bisognava cambiare e invece non è così: si vuole tornare a un Paese in cui tanti hanno poco e pochi hanno tanto – ha aggiunto -. La Uil chiede equità sociale. Vogliamo un Paese diverso, inclusivo, per i giovani, i pensionati e i lavoratori”.