Sergo: “Depuratore di Lignano: dopo le belle parole tornano le sanzioni dell’Arpa” e le sanitarie manette per le vongole

Depuratore 03 05 2018, si notano le vasche vuote

Oibò chiusi gli ombrelloni si riaprono le vongole, che non hanno perso la malefica abitudine di bere acqua di mare, a sentire gestori e istituzioni, limpida e fresca per  poi, scusate il francesismo,  cacare merda, troppa merda. Si perchè come ci racconta il consigliere regionale pentastellato Cristian Sergo, che della Laguna di Marano e del mare di Lignano è diventato una sorta di Greenpeace  umano, cavaliere quasi  solitario, le cose non sono esattamente come sono state raccontate a livello istituzionale.  “La nostra attenzione, ha scritto Sergo, è stata rivolta alle numerose ordinanze emesse dalla Azienda per l’Assistenza Sanitaria della Bassa Friulana che ripetutamente ha chiuso le zone di raccolta dei molluschi, non solo della Laguna ma anche della Costa di Lignano Sabbiadoro a causa della presenza di escherichia coli negli stessi”.

Ma andiamo per ordine, con la consapevolezza che l’olezzo emanato, non è solo quello delle acque, ma è effluvio mefistico che aleggia in molti uffici competenti e istituzioni. Raccomandiamo al lettore di andare fino in fondo nella lettura che è un interessante racconto, un vademecum di come le questioni ambientali  non doverebbero essere trattate restando invece fuori da interessi e profitti. “Dopo avere sentito che tutto va bene, ecco che tornano le sanzioni da parte di Arpa FVG sugli scarichi del depuratore di Lignano”. Scrive il consigliere regionale Sergo in una nota ai giornali. “Lo scorso 17 luglio durante l’audizione nella Commissione Ambiente del  Consiglio Regionale l’Assessore Scoccimarro, il Direttore Scientifico dell’Arpa Sturzi, il Direttore del Servizio Idrico integrato Dealti, il Presidente e il Direttore Generale del Cafc, rispettivamente Benigno e Battiston e, infine, il Sindaco di Lignano Sabbiadoro Fanotto, concordavano tutti sul fatto che il depuratore di Lignano rispetta le norme e  ha la capacità di trattare il 100% dei reflui adotti da tutta la rete fognaria in tutto il periodo dell’anno”.
“In quale modo tale affermazione si concilia con altre evidenze emerse successivamente alla seduta della commissione consiliare? – si chiede Sergo – Mi riferisco in particolare a quanto accertato dal quinto rapporto di prova, sui 14 emessi da Arpa FVG dal 2017 al Giugno 2019, che stabilisce la non conformità dei reflui che vengono scaricati in mare, proprio dall’impianto di Lignano. Stiamo parlando del 36% dei campioni prelevati. Se questa notizia fosse stata data ai consiglieri in occasione della commissione, probabilmente le valutazioni in sede di audizione non sarebbero state le stesse. Ma non è ancora tutto: proprio durante lo svolgimento della Commissione era in corso un ulteriore prelievo che ha portato la statistica dei rapporti non conformi al 40% nel biennio. Praticamente un prelievo su due attesta che il depuratore non ha rispettato i limiti imposti dalle autorizzazioni regionali”.
“Nel corso della commissione, dall’esposizione del direttore generale del Cafc è anche emerso che l’impianto, il cui progetto del 2008 prevedeva entro il 2016 la realizzazione di 4 lotti di cui sono stati realizzati soli i primi due lotti del 2015, non è ancora mai stato collaudato – aggiunge l’esponente M5S -.  Nel frattempo il depuratore ha passato l’ennesima estate con le sue solite problematiche, evidentemente ancora irrisolte nonostante i lavori del 2015 e del 2018, e contemporaneamente gli sforamenti dei vari valori prescritti non hanno interessato solo il parametro dell’escherichia coli ma anche dell’azoto nitroso, mettendo in discussione non solo la disinfezione dei reflui, ma l’intero processo del loro trattamento biologico”.
“Nel corso dell’audizione abbiamo ricordato che dopo aver visto alcuni rapporti di prova del 2017 che attestavano sversamenti di escherichia coli in quantità pari anche a 630 volte i limiti di legge autorizzati, ci siamo anche preoccupati di capire cosa questo potesse comportare per il Mare Adriatico – ricorda Sergo -. Premesso che tutte le analisi per la balneazione sono sempre risultate conformi ai limiti di legge, la nostra attenzione è stata rivolta alle numerose ordinanze emesse dalla Azienda per l’Assistenza Sanitaria della Bassa Friulana, che ripetutamente ha chiuso le zone di raccolta dei molluschi, non solo della Laguna ma anche della Costa di Lignano Sabbiadoro a causa della presenza di escherichia coli negli stessi”.
“Ebbene, due giorni dopo l’audizione, il 19 luglio scorso, veniva emessa dall’AAS l’ennesima ordinanza che attestava il ritrovamento di escherichia coli nei molluschi delle nostre coste, mentre l’ultima ordinanza è stata emessa il 30 settembre scorso ed ha visto la chiusura della zona di raccolta denominata Terrazza Mare per sforamenti oltre dieci volte i limiti consentiti dalla norma – sottolinea il consigliere regionale -. A tutto ciò va aggiunto che le conclusioni di uno studio, redatto quasi vent’anni fa e durato ben due anni, redatto dalla stessa AAS Bassa Friulana, portano ad affermare che, con molta probabilità, i ritrovamenti di microorganismi nei banchi di molluschi del Mare Adriatico fossero da attribuire agli scarichi a mare dei depuratori di Lignano e di San Giorgio di Nogaro”. “A sostegno delle conclusioni dello studio citato, e quindi che ci possa essere una qualsivoglia correlazione tra i ritrovamenti nei molluschi e gli sversamenti del depuratore, è stata la stessa Arpa FVG che un anno fa, a seguito delle ennesime ordinanze di chiusura delle zone di raccolta per la presenza di salmonella ed escherichia coli nelle vongole della costa, ha voluto verificare i reflui scaricati a mare dal depuratore, trovando sia la salmonella che l’escherichia coli oltre i limiti consentiti” puntualizza Sergo.
“Nel corso dell’audizione di luglio è stato ribattuto che in provincia di Udine non c’è solo il depuratore di Lignano che sversa in Laguna e in mare, così come ci è stato detto che gli sforamenti non sono un fatto eccezionale per di depuratori – prosegue il consigliere pentastellato. Pertanto abbiamo chiesto ad Arpa FVG di rendere pubblico quali altri impianti siano stati sanzionati dall’Agenzia negli ultimi anni. Con nostro stupore è emerso tuttavia che l’unico impianto oggetto di verbali e sanzioni per illecito amministrativo e inquinamento di corpo idrico in tutta la provincia di Udine è stato il Depuratore di Lignano Sabbiadoro”.
“Concludiamo dicendo che queste sanzioni vengono pagate due volte dagli utenti e possono arrivare ad una cifra che ormai si aggirerebbe intorno ai 200 mila euro – conclude Sergo -. In tutta questa vicenda la buona notizia è che il depuratore di Lignano, pur essendo l’unico della provincia ad esser stato sanzionato negli ultimi anni, non è mai stato tra i depuratori oggetto di procedura di infrazione comunitaria, altrimenti ci sarebbe costato ancora di più”.

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