Servizi ai disabili, quest’anno il passaggio al Sistema Sanitario regionale. Cgil: «la regione ascolti i lavoratori»
«La Funzione pubblica Cgil è impegnata fin d’ora per garantire che il passaggio del settore dell’assistenza ai disabili nell’ambito della sanità regionale, previsto dalla legge 16/2022 ma ancora tutto da costruire, non comporti alcun danno, economico o professionale, per i lavoratori e le lavoratrici, né tantomeno ripercussioni dell’elevata qualità dei servizi erogati alle persone». È quanto dichiara la segretaria regionale della Fp Cgil Orietta Olivo dopo l’incontro, tenutosi ieri, fra i lavoratori del Campp (Consorzio per l’assistenza medico psico-pedagogica), della pianta organica aggiuntiva dell’Asufc e del Cisi (Consorzio isontino servizi integrati) con i consiglieri regionali di opposizione Furio Honsell, Serena Pellegrino, Enrico Bullian, Serena Liguori e Francesco Martines.
Tema sul tavolo dell’incontro, organizzato dal segretario della Fp Cgil di Udine Andrea Traunero, presenti anche Orietta Olivo per la Fp regionale e Giovanni Di Matola della Cisl Fp di Udine, il percorso di attuazione della legge 16/2022, che farà transitare i servizi per disabili, oggi collocati in area sociale, all’interno del servizio sanitario regionale. «La norma– spiega Olivo – prevede il 2024 come anno della transizione e sono attualmente in corso i tavoli tecnici, a livello regionale, per definire il passaggio». Ma le incognite non mancano. «Operatori e operatrici – spiega ancora Olivo – temono che le loro competenze specifiche possano diluirsi e disperdersi all’interno delle aziende sanitarie, realtà molto più grandi rispetto agli enti dove attualmente svolgono egregiamente il loro ruolo. Ruolo che non è di carattere sanitario dal momento che l’assistenza ai disabili, tranne che per alcune situazioni, non ha nulla a che fare con la sanità bensì con il sociale, con il valore della persona disabile e con il suo ruolo nella comunità».
Posto che il trasferimento al servizio sanitario regionale è un passo da considerare certo, seppure ancora da compiere, la Fp Cgil chiede che «i regolamenti e tutti i passaggi attuativi siano oggetto di confronto tra la Regione e i sindacati che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici del settore, finora mai ascoltati – rimarca Olivo – da chi ha promosso la legge e ne sta gestendo il percorso attuativo».