Si alza il sipario sulla competizione per la segreteria nazionale del Pd. Oggi in scena a Udine il coordinamento pro- Elly Schlein

Come da annuncio questa mattina (13 gennaio) presso il Caffè da Caucigh a Udine si è svolta la prevista presentazione dei nascenti comitati “Parte da noi!” del Friuli Venezia Giulia, in sostegno alla candidatura per la segreteria nazionale  di Elly Schlein nel Partito Democratico. Come è noto in lizza per i vertici del partito, dopo la traumatica debacle alle elezioni nazionali del 24 settembre scorso e le dimissioni del segretario nazionale Enrico Letta, sono: oltre a Elly Schlein, Stefano Bonaccini, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo. Bisogna dire che mai come in questa occasione la sfida appare aperta e determinante per le sorti della sinistra italiana. Il successore di Enrico Letta infatti avrà il compito arduo di dare una spinta a un partito che dopo il fallimento elettorale e del progetto di campo largo (l’alleanza strutturale con il Movimento 5 stelle) e le tensioni con il Terzo polo di Calenda e Renzi, deve decidere che strada prendere o, come dice più di qualcuno, se risorgere o affossarsi. I profili, le storie dei quattro candidati sono molto differenti tra loro, ma come lo possono essere nei limiti di appartenenza ad un area determinata. In realtà però oggi ogni possibile segretario guarda verso punti cardinali diversi e mai come questa volta il profilo del segretario sarà decisivo per capire che Pd sarà. A decidere dunque saranno le primarie, strumento messo in discussione a più riprese anche dall’interno del partito ma che, per ragioni ovvie di tempo, è comunque l’unico strumento a disposizione. Ci sarà occasione certamente di analizzare le differenze fra i candidati e le relative “cordate” locali ma oggi il sipario l’hanno aperto, almeno in Friuli,  i sostenitori della Schlein. Nel corso dell’incontro nel quale erano presenti non solo esponenti provenienti dalle quattro province della regione ma anche da aree territoriali specifiche come la montagna, sono state esposte le ragioni della candidatura con l’annuncio che in data ancora da stabilire la Schlein sarà presente fisicamente con una iniziativa anche in Fvg. All’incontro nel capoluogo friulano, sostanzialmente di presentazione del coordinamento che cercherà di far prevalere la Schlein, erano presenti non solo iscritti Pd ma anche soggetti esterni al partito, come del resto previsto dal regolamento che porterà alla consultazione che si svolgerà il 26 Febbraio, a differenza di quanto ipotizzato nelle scorse settimane (19 febbraio) allo scopo di distanziare il voto per la segreteria da quello delle regionali in Lazio e Lombardia. Ma la macchina organizzativa che porterà al giorno delle primarie è complessa ed è stato emanato un regolamento per garantire, è stato detto, la massima partecipazione e la segretezza del voto. In sostanza le operazioni elettorali  si svolgeranno presso i seggi ubicati nelle sedi fisiche individuate dalle Commissioni provinciali e sarà ammessa la possibilità che le operazioni si svolgano anche attraverso la piattaforma online per specifiche categorie di elettori. Senza entrare nel particolare, quello del voto il 26 Febbraio, sarà l’ultimo atto, l’ultima parte della consultazione perchè prima dovranno esprimersi i Circoli del Pd. Saranno convocate assemblee aperte anche ad esterni (con regole di partecipazione precise però). Queste assemblee sono fondamentali, perchè si caratterizzano anche per essere una sorta di primo turno. Secondo lo statuto del Pd infatti, che non risulta essere stato modificato dal nuovo regolamento, il procedimento congressuale è articolato in due fasi: nella prima fase, da concludersi entro il 12 febbraio 2023, si discutono le piattaforme politico-programmatiche con il voto degli iscritti sulle candidature a Segretario/a nazionale. Nella seconda vengono convocate le Primarie (26 Febbraio) per la scelta del/della Segretario/a nazionale tra i primi due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti nella prima fase. In sostanza i candidati sono quattro ma alla fine, se abbiamo capito bene, diventeranno solo due. Di conseguenza il voto nei circoli del Pd potrebbe diventare estremamente importante, uno scoglio dove però peserà fortemente la rete esistente nel partito e su questo, forse, Elly Schlein non è avvantaggiata. Lo sarebbe di più, almeno sulla carta, Stefano Bonaccini. Ma in ogni caso la partita è aperta. Tornando all’evento di oggi al caffè Caucigh erano presenti Enzo Martines, segretario del Partito Democratico udinese, Anna Paola Peratoner, già consigliera comunale a Udine, attivista femminista ed espressione della società civile, Sabrina Morena, già consigliera per la provincia di Trieste e già consigliera comunale, Francesca Colombi, Assessora del Comune di Gradisca d’Isonzo con delega a Educazione e Istruzione, Politiche giovanili e alle Pari Opportunità, Federico Buttò (comitato “Parte da Noi! – Trieste con Elly Schlein”), Marco Craighero, consigliere comunale a Tolmezzo (comitato “Parte da Noi! – Tolmezzo Carnia”) e Renata Bagatin (comitato “Parte da Noi! – Pordenone”). In sostanza iscritti di vecchia data al Pd ma anche nuove leve e soggetti non iscritti ma fortemente motivati a trovare un terreno comune di “ricostruzione di un campo progressista rinnovato e credibile, in grado di esprimere una netta scelta a favore di giustizia sociale, climatica ed economica e per un cambiamento alla radice del modello neoliberista insostenibile per le persone e per il pianeta”. Grandi aspettative quindi, affidate ad una candidatura che fra le quattro è certamente quella maggiormente innovativa. Ma questo non è detto sia un vantaggio, dato che in una realtà stratificata come quella di un partito strutturato da tempo, questo fattore di novità può essere percepito da alcuni come un “corpo estraneo” e come si sa, anche se parliamo di un campo progressista che dovrebbe essere aperto alle idee, non è detto che faccia breccia nei cuori della maggioranza degli iscritti. Elly Schlein per adesso ha fatto certamente breccia nel cuore dei partecipanti al coordinamento Parte da Noi! del Fvg. Chi ha preso questa mattina la parola ha infatti specificato le ragioni del proprio mettersi in gioco in favore della candidata. Non sono mancati gli accenni alle tematiche più importanti del programma della Schlein, dal superamento delle diseguaglianze, al lavoro, passando per il clima e la lotta alla precarietà. Altri interventi sono stati più di sentimento indicando nella figura della candidatura di Elly Schlein la vera novità politica del 2023, unica fra quelli in lizza davvero capace di rinnovare il partito in profondità, garantendone il necessario rilancio e facendolo diventare reale motore di cambiamento nel paese fuori da logiche governiste a tutti i costi, ma portatore nelle istituzioni delle richieste di movimenti sociali, sindacali, ecologisti e femministi che in questi anni hanno trovato scarsa rappresentanza politica con conseguente disaffezione al voto Dem. Ma questa sarà la prossima sfida. (FF)