Sinistra Italiana Fvg nota segreteria regionale: Nell’industria serve intervento pubblico

“Nel 2024 si sono registrate in Friuli – Venezia Giulia 16milioni di ore di cassa integrazione. In aumento rispetto al 2023 grazie alle crisi dell’industria triestina, dalla Warstila alla Flex passando per Tirso fino alla Ublox. Oltre 800 lavoratrici e lavoratori sono prossimi al dover trovare un’altra occupazione.

Pensiamo alle 173 lavoratrici del settore manufatturiero della Tirso licenziate, l’80% donne, con un’età media di 52 anni. Una situazione di mancati investimenti, macchinari obsoleti e la cassa-integrazione partita da agosto 2024 con stipendi tagliuzzati per molte lavoratrici.

Pensiamo alla Flex, 200 lavoratrici e lavoratori licenziati in un sito dall’alto valore tecnologico. Ricordiamo i tentativi di delocalizzazione definitiva in Romania, l’opportunità mai colta di Open Fiber e il ricatto occupazionale ai lavoratori interinali.

Pensiamo alla Ublox, altra eccellenza nella Ricerca e Sviluppo delle telecomunicazioni, 197 lavoratori e lavoratrici licenziati. Una procedura di licenziamento collettivo – non coperta dalla legge sulla procedura anti-delocalizzazioni (che copre un minimo di 250) – che coinvolgerà 140 dipendenti solo nella prima fase.

Lavoratrici e lavoratori specializzati, con famiglie a carico e mutui da pagare. Settori chiave del nostro Paese e della nostra Regione. In un panorama in cui la destra al Governo si comporta da notaio di un fallimento annunciato e quando può (vedasi DDL 1660) reprime con multe e carcere i lavoratori.
Chiediamo con forza un intervento pubblico per salvaguardare i diritti delle persone che lavorano e la produzione industriale, di cui il nostro Paese non può fare a meno.”

Elisa Moro – Segretaria Sinistra italiana Trieste
Emanuel Oian – Responsabile lavoro, scuola ed università Si Fvg
Sebastiano Badin – Segretario Sinistra italiana Fvg