Smantellamento sanità pubblica a passi da gigante e senza nessuna vergogna. Regalo da 89 milioni ai novelli vampiri della sanità privata
“Con passo implacabile procede il processo di smantellamento della sanità pubblica regionale. Ora a destra si sono fatti più furbi e sono passati dalle prestazioni ai servizi cui normalmente ci si è affidati con maggiore fiducia, come quelli di prelievo. Danno meno nell’occhio, ma sono certamente remunerativi. Da chiarire i riferimenti del direttore Polimeni alla qualità delle prestazioni offerte. Le argomentazioni che dalla Giunta regionale si continuano a fornire fanno capire che dopo le elezioni il programma di privatizzazione andrà sempre più veloce e inciderà a fondo. Al di là delle formule contrattuali, pezzo dopo pezzo, le competenze escono dal pubblico e vorremmo sapere se dopo i prelievi toccherà anche alle analisi entrare in toto nel circuito privato, come peraltro già largamente avviene in regime di convenzione”. Lo dichiara la segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti, in merito alla proposta di trasferimento a soggetti privati del servizio di prelievo del sangue”. Lo dichiara la segretaria regionale Pd Fvg Caterina Conti, in merito alla proposta di trasferimento a soggetti privati del servizio di prelievo del sangue annunciato dal direttore Arcs Joseph Polimeni Polimeni come “razionalizzazione utile”. Ma non solo dall’opposizione arrivano le voci allibite sullo sfacciato e palese cedimento ad interessi privati di pezzi del servizio sanitario pubblico regionale, anche i sindacati sono critici contro l’ultima trovata orchestrata per cedere fondi e servizi ai privati. Parliamo del progetto di affidare i prelievo di sangue di tutte le aziende sanitarie regionali ad un “partenariato” pubblico privato. Insomma i vampiri della sanità si nutriranno anche del sangue dei pazienti… Battute a parte, il valore della concessione per 15 anni, è stimato intorno agli 89 milioni di euro. Insomma una bella fetta di denaro che anzichè contribuire al mantenimento del sistema pubblico andrà a foraggiare strutture private che, non bisogna mai dimenticate, sono ovviamnete votate al profitto. L’operazione rivelata con imbarazante non chalance riguarderà dall’anno prossimo, una volta terminate l’istruttoria e la gara, i prelievi ambulatoriali non quelli ai degenti ospedalieri. I privati metteranno a disposizione strutture e personale, secondo linee guida dettate dal pubblico. Così siamo alla svendita di un bel pezzo di sanità pubblica ci dicono i sindacati azione fra l’altro propedeutica alla fornitura di altri servizi (aggiungiamo noi) dato che i pazienti una volta abituati a frequentare certe strutture finiranno per affidare loro altri “pezzi” di diagnostica. Secondo i sindacati l’operazione spacciata per essere utile a liberare personale non permetterebbe neanche di liberare così tante risorse infermieristiche. Sono infatti 100 persone quelle che lavorano sul territorio regionale per quel che riguarda il servizio prelievi, il 90-95% sono tutte con inidoneità, part-time, hanno età abbastanza avanzate e quindi sono difficili anche da ricollocare all’interno dei servizi e dei reparti”, spiega al rgr Rai Andrea Traunero, Fp Cgil Fvg. “Nel momento in cui vai a creare una partnership con il privato, non puoi farlo solo su attività a bassa complessità e altamente redditizie, fallo su attività che gravano sulle aziende in maniera importante”, aggiunge Stefano Bressan, segretario generale Uil Fpl Fvg.