Soldi aggiuntivi ai sanitari. Cgil: “dall’assessore Riccardi atteggiamento contrario alle normali relazioni sindacali”. Cisl e Uil ammaliati dalle promesse
«L’assessore alla sanità Riccardi ha avuto un atteggiamento assolutamente contrario alle normali relazioni sindacali che il ruolo gli impone di avere». Questa la denuncia della Cgil che starebbe valutando di denunciare la Regione per attività antisindacale o meglio per violazione delle relazioni sindacali. Parole forti pronunciate nel corso del presidio a Trieste, sotto il Consiglio regionale in piazza Oberdan, organizzato per rivendicare più fondi sulle risorse aggiuntive della sanità pubblica e un piano eccezionale di assunzioni che come è noto ha avuto ulteriori risvolti dopo che Cisl e Uil avevano firmato l’accordo sulle RAR (risorse aggiuntive regionali) e ottenuto la promessa per uno stanziamento di ulteriori 5 milioni in assestamento di Bilancio destinati alle attività straordinarie connesse all’emergenza Covid.
Il fatto è che la Cgil all’incontro non era stata nemmeno convocata, come sottolinea la segretaria regionale della Funzione pubblica Orietta Olivo: «All’incontro sono stati convocati Cisl e Uil, noi no. Un atteggiamento contrario alle normali relazioni sindacali. Se ci chiedono perché non l’abbiamo firmato, dobbiamo partire dal fatto che noi l’accordo non l’abbiamo nemmeno visto. Benissimo che ci siano i 5 milioni in più per il personale del servizio sanitario regionale, fondi per i quali ci siamo tanto battuti per implementare i 16 milioni storicamente destinati alle Rar, e siamo in attesa di capire se l’emendamento giuntale passerà, ma il punto è che i sindacati non potranno discutere i criteri su come verranno distribuiti (i 5 milioni), al contrario dello scorso anno quando c’era stato un verbale di intesa condiviso».
Un atteggiamento, quello dell’assessore Riccardi, che spinge Orietta Olivo a fare un appello al presidente della Regione Fvg: «Fedriga, nel suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, ha detto alle segreterie nazionali Cgil, Cisl e Uil che vuole avere buone relazioni sindacali. Considerato che diamo per certo che lui non si comporta diversamente a livello locale rispetto allo scenario nazionale, ed essendo presidente di tutti, anche di chi ha posizioni diverse dalla sua, ci aspettiamo che applichi quanto detto anche nella sua regione e lo ricordi all’assessore Riccardi, in modo da ristabilire le normali relazioni sindacali».
La Cgil sottolinea che le Rar, oltre alle premialità e agli incentivi che ogni anno sono riconosciuti al personale, non servono soltanto per progetti strategici volti a migliorare i servizi sanitari, ma anche per garantire l’erogazione dei Livelli essenziali d’assistenza: prova ne sia il fatto che sono state utilizzate per pagare il disagio al personale che ha saltato il riposo per sostituire colleghi assenti. Ma non basta: la Cgil insiste su un grande rilancio della sanità pubblica, sulla necessità di individuare, sempre nell’ambito della manovra estiva, nuovi fondi per le assunzioni, per il potenziamento dei servizi territoriali e per il recupero delle liste di attesa.
Numerosi i commenti che censurano il metodo dell’Assessore che notoriamente ama tavoli amici, sarebbe da aggiungere anche che l’atteggiamento delle due sigle firmatarie appare non corretto in quanto il mancato invito alla Cgil avrebbe dovuto fermare la riunione. Simona Liguori del gruppo Cittadini è andata oltre il commento partecipando fisicamente al presidio di protesta organizzato dalla Funzione Pubblica CGIL fuori dal palazzo del Consiglio regionale. «Temi come gli investimenti sulla sanità, le assunzioni di nuovo personale, i rapporti con i privati convenzionati, ha detto Liguori, vanno affrontati in modo chiaro e con tutti, ma davvero tutti, i rappresentanti dei professionisti, mettendosi all’ascolto di ogni voce». «Le criticità segnalate, e che sono emerse con forza davanti all’emergenza sanitaria, riguardano la sanità a 360°– conclude Liguori –. Ora bisogna impegnarsi per investire al meglio le risorse a disposizione con una programmazione che non serva solo a rimettere in carreggiata i servizi bloccati o andati a rilento, ma che ci permetta di non farci trovare impreparati di fronte a una eventuale quarta ondata della pandemia in autunno». –A commentare la situazione anche Furio Honsell di Open Fvg: “Esprimo, come Open Sinistra FVG, tutta la solidarietà ai lavoratori della sanità del sindacato CGIL che hanno oggi organizzato un presidio di protesta davanti al Consiglio Regionale. È molto grave che non sia stato convocati dall’Assessore Riccardi i rappresentanti della CGIL per discutere dei temi relativi alla sanità e al riparto delle risorse per i lavoratori nel contesto dell’attuale assestamento di bilancio. Sarebbe stato importante discutere con tutti i rappresentanti dei lavoratori pubblici come superare le gravi criticità di personale e di investimento drammaticamente evidenziato durante la pandemia. Purtroppo la Giunta Fedriga vuole dividere, quando soprattutto nei momenti di sottofinanziamento come quelli che sta attraversando la sanità pubblica bisognerebbe fare rete. Oppure la Giunta Fedriga pensa già solo al settore privato, che costerà di più e difficilmente opererà favore della sanità di prossimità?”
Anche il pentastellato Ussai stigmatizza il comportamento dell’assessore: “ da Riccardi comportamento scorretto avvallato da maggioranza”. “Ancora una volta l’assessore Riccardi dimostra di voler comandare e non governare la sanità, con il benestare della maggioranza”. Lo afferma il consigliere del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo il presidio della FP Cgil sul mancato accordo con tutte le sigle sindacati relativo alle Risorse aggiuntive regionali (RAR). “Riccardi ha convocato soltanto alcuni sindacati per la firma dell’accordo, escludendo altre, mettendo in atto un atteggiamento antisindacale e scorretto – continua Ussai -. Dall’assessore il solito ‘divide et impera’ che abbiamo già visto in altre occasioni (ad esempio, sul tema delle terapie intensive) per spostare l’attenzione dai reali problemi”. “E spiace constatare che la maggioranza avvalli questo comportamento – conclude l’esponente M5S -. Il sindacato sotto il palazzo di piazza Oberdan ha chiesto un’audizione con il presidente Zanin e i capigruppo. Ma, andando contro la prassi istituzionale in queste occasioni, l’incontro è stato negato e solo alcuni consiglieri di opposizione sono scesi ad ascoltare le istanze dei rappresentanti degli operatori sanitari”.