Stabilità: Gruppo Pd, bilancio ricco non risponde su nodi strategici
«A fronte del bilancio più ricco della storia del Fvg, ci si aspetterebbe provvedimenti in grado di garantire anche nel medio e lungo periodo resilienza e stabilità della comunità regionale. Invece la risposta ordinaria della giunta Fedriga non basta più e così, sui nodi strategici, sanità, ambiente, manifatturiero, denatalità e calo demografico mancano provvedimenti». Lo affermano i consiglieri regionali Roberto Cosolini e Francesco Russo (Pd) che oggi hanno preso parte a una conferenza stampa nel corso delle quale hanno illustrato le proposte del gruppo consiliare regionale del Pd alla legge di Stabilità, al voto dell’Aula da domani a venerdì 15 dicembre.
Secondo i due esponenti dem, «sulla Sanità, a fronte di un indebolimento generale del servizio pubblico, le risorse stanziate non sono sufficienti e proprio per questo il nostro contributo sarà teso, attraverso un pacchetto di emendamenti, a garantire il necessario rafforzamento del servizio regionale. I manager delle aziende sanitarie devono avere le risorse necessarie a garantire il funzionamento. Quelle stanziate dalla giunta sono inferiori alle esigenze manifestate e per questo proponiamo ulteriori 150 milioni, accanto a misure volte a rafforzare gli organici attraverso un premio di fedeltà che garantisce degli aumenti salariali a medici, infermieri e operatori che volontariamente si impegnano a restare nel servizio sanitario regionale».
Sul versante fiscale, fanno notare, «la Regione ha avuto gettito fiscale decisamente superiore alle aspettative che in qualche modo deve essere restituito: attraverso uno stanziamento di 57 milioni sul 2024 riteniamo sia possibile agire con forza, azzerando l’addizionale Irpef per i redditi fino a 15mila e riducendola per quelli fino a 28mila».
Sul fronte della manifattura, «ci troviamo alle prese con un assessore che latita davanti alle crisi industriali che richiedono risposte non solo dal punto di vista degli ammortizzatori sociali e dell’accompagnamento dei lavoratori, ma anche dal punto di vista delle difficoltà strategiche del nostro sistema industriale che vanno affrontate con provvedimenti mirati. Non c’è nulla di tutto questo nella finanziaria, non c’è una politica che tenga conto del fatto che continueremo ad avere bisogno della manifattura, quindi di un’industria competitiva e manodopera qualificata che garantisca un futuro sviluppo». E ancora, «le risposte sull’Ambiente sono decisamente molto parziali. Gli stanziamenti salgono rispetto alla Stabilità 2023, che erano ridotte all’osso, ma provvedimenti di qualità, rispetto al dissesto idrogeologico e della captazione delle acque per il contrasto alla siccità e un salto di qualità nell’idea di territorio, non sono questioni ancora maturate nella Giunta».
Questa stabilità, concludono «che vanta una cifra mai vista, non merita provvedimenti a pioggia ma linee strategiche e risultati concreti».