Steve Gadd, una leggenda: sabato 18 al Volo del jazz di Sacile, una delle due sole date in Italia
Due sole date in Italia, Sacile il 18 novembre Bergamo il 19, un nome che dice già tutto da solo: Steve Gadd, uno dei batteristi più importanti e influenti di tutti i tempi, una leggenda della musica: sabato, alle 21, sarà ospite del Volo del jazz di Circolo Controtempo nel teatro Zancanaro di Sacile, dove salirà sul palco con una band di altissimo profilo formata da Larry Goldings alle tastiere, Travis Carlton al basso elettrico, Michael Landau alla chitarra elettrica e Walt Fowler alla tromba e filicorno.
Intanto cresce l’attesa per il grande nome del jazz mondiale che dalla fine degli anni ‘70 è diventato il più richiesto e probabilmente il più imitato al mondo, avendo stabilito un nuovo standard nelle tecniche e nelle performance di batteria contemporanee, tanto che oggi non esiste batterista in vita che non sia stato in qualche modo influenzato da lui.
Nato a Rochester, New York, il 9 aprile 1945, conosce il mondo della batteria quando, all’età di 3 anni, riceve in regalo dallo zio le sue prime bacchette e un pad di legno su cui esercitare i primi rudimenti; a 7 anni comincia a prendere lezioni e dopo il diploma è già considerato un grande talento, tanto che a 11 anni gli viene concessa l’occasione di suonare con un mostro sacro del jazz, Dizzy Gillespie. Completa la sua formazione musicale prima nella “Manhattan school of music” poi alla “Eastman school of music”, nel 1970 viene reclutato dall’esercito degli Stati Uniti, dove suonerà anche nella banda per un periodo (li troverà ispirazione per uno dei suoi assoli più famosi: “Crazy Army”).Dopo l’esperienza nell’esercito inizia quello che può considerarsi il ventennio d’oro per Steve Gadd. Nel 1972 si trasferisce a New York dove inizia a suonare in un trio con Tony Levin e Mike Holmes. Nel frattempo inizia a lavorare con costanza come musicista di studio diventando uno dei più ricercati e richiesti batteristi. Entra nei Return To Forever di Chick Corea (con il quale collaborerà spesso), ma tante sono le richieste per averlo come session man, tali che non potendo seguire il gruppo nei tour decide di lasciarlo senza aver inciso nessun disco. Dirà Chick Corea: “Ogni batterista vorrebbe suonare come Steve Gadd perché lui suona in modo perfetto”. Collabora con moltissimi artisti di ogni genere musicale (Eric Clapton, Paul McCartney, Pino Daniele, i Bee Gees, Paul Simon, Steely Dan, Al Jarreau, Joe Cocker, Michel Petrucciani, James Taylor, The Manhattan Transfer, Al Di Meola, Chuck Mangione, Simon & Garfunkel, Aretha Franklin, Barbara Streisand…solo per citarne alcuni). Ascoltando i dischi di maggior successo degli anni Settanta e Ottanta, ci si imbatte spesso nella sua batteria.
Nel 2011 fonda un proprio gruppo “The Gaddabouts”, quindi la “Steve Gadd band” insieme al figlio. È stato il pioniere dei video didattici, l’ideatore dei timpani sospesi al posto di quelli con gambe, è unanimemente considerato uno dei batteristi più iconici della storia, ,a vive questa responsabilità “non pensandoci troppo. Sono grato se ho ispirato altre persone – dice – ma il mio obiettivo principale è fare del mio meglio e aiutare gli altri a fare altrettanto. La musica è un viaggio e l’importante è goderselo mentre si procede”.