Tagliamento, continua la campagna di informazione e di sensibilizzazione della popolazione da parte dei comitati

Nella serata di Mercoledì scorso 31 Luglio 2024 presso l’area festeggiamenti di Villanova, nel comune di san Daniele del Friuli, si è svolta l’assemblea pubblica intitolata “Giù’ le mani dal Tagliamento”. La sera, come sempre, quando si parla di Tagliamento, ha visto un’ampia partecipazione: circa 230 persone provenienti non solo dal territorio sandanielese ma da anche dai comuni di Martignacco, Fagagna e dalla Bassa Friulana. Nell’occasione si è riusciti a raccogliere oltre 70 firme per la petizione.
La serata è iniziata facendo una digressione storica delle varie tappe in cui la Giunta Regionale ha imposto i suoi programmi di pianificazione territoriale, a partire dalla realizzazione della variante stradale “Cimpello-Gemona”, progetto respinto dagli stessi sindaci di Moruzzo e Fagagna e dalla partecipata iniziativa popolare. In tale periodo la stessa Giunta redigeva e approvava la famigerata Delibera n.530-2024, fino a giungere alle integrazioni della stessa effettuate il giorno prima del consiglio comunale congiunto tra i comuni di Spilimbergo e di Dignano, avvenuto a Spilimbergo il 17 Luglio 2024, che ha visto l’approvazione di un OdG in cui le due amministrazioni comunali chiedevano alla Giunta Regionale di ritirare la delibera con progetto preliminare di una “traversa laminante a paratie mobili”. L’integrazione alla delibera n.530-2024 riguarda la possibilità di realizzare un “ponte-diga”, notizia a piena pagina sulle principali testate locali, addirittura minacciando di abbattere l’attuale ponte storico perché considerato improvvisamente a rischio di crollo.

Durante l’Assemblea si sono approfondite le dinamiche del bacino idrografico del fiume Tagliamento, constatando quanto siano estremamente variabili e al contempo legate alla conservazione del fiume stesso; si sono evidenziati gli episodi di piena documentati nel corso degli ultimi secoli, in termini sia di intensità che frequenza, capendo come sia impossibile annullare il rischio idraulico a prescindere dalle opere messe in campo; è emerso, soprattutto, come sia necessario ragionare in termini di “convivenza col fiume”: il Tagliamento non è un nemico da cui difendersi.
Opere adatte a una piena con tempi di ritorno di cent’anni, come evidenziato dalla letteratura scientifica, sarebbero infatti inadeguate nel medio e lungo periodo, rischiando addirittura di sortire l’effetto opposto: regimentazione e cementificazione a fini di laminazione e contenimento non sono che soluzioni temporanee e palliative che accentuano dinamiche di trasporto in alveo attivo e aumentano il livello medio del fiume nel tempo; questo acuisce l’effetto negativo di fenomeni estremi esistenti e futuri, oltre che ad essere in netto contrasto con la legislatura  attuale (Nature Restoration Law approvata a luglio in sede Europea).

Nel corso della serata il dibattito è stato vivace:numerosi sono stati gli interventi del pubblico a dimostrazione del profondo legame che le persone hanno con questo fiume. approfondito aspetti idraulici e tecnici e non da ultimo, gli aspetti politici: è evidente che la Giunta Regionale veda la Pedemontana Pordenonese e il Friuli Collinare solamente come un territorio di conquista e di scambio di favori politici. L’imposizione dall’alto di scelte autoreferenziali, escludendo a priori qualunque forma di dialogo con le popolazioni rivierasche prime portatrici di interesse, è l’arrogante dimostrazione dell’agire politico di questa Giunta Regionale che vorrebbe abusare del calcestruzzo nella presunzione di risolvere definitivamente problemi di sicurezza invece gestibili assecondando la naturalità del fiume, in ottemperanza alla recente Nature Restoration Law” e nell’ottica di una progettualità territoriale capillare concertata tramite i “Contratti di Fiume”.

L’assemblea si è conclusa con la comunicazione della prossima iniziativa che si terrà a Tauriano di Spilimbergo presso la sala S.O.M.S.I. Lunedì 12 Agosto 2024 alle ore 18.30 per parlare di tutela legale nel diritto ambientale e l’annuncio di altre assemblee nei paesi limitrofi, in cui verranno proposte delle progettualità di gestione dei fiumi diverse dalle grandi opere e che vedano il coinvolgimento attivo delle popolazioni.