Tre date in FVG: Silvio Orlando racconta la storia di Momò de La vita davanti a sé

Silvio Orlando La vita davanti a se ph Salvatore Pastore

Arriva in Friuli Venezia Giulia una delle produzioni più attese della stagione teatrale. La vita davanti a sé è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Romain Gary del 1975 che vinse il Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, e la cui versione cinematografica tre anni dopo ottenne l’Oscar per il miglior film straniero. Protagonista di questo allestimento è Silvio Orlando, accompagnato sul palco dall’Ensemble Terra Madre diretta da Simone Campa (chitarra e percussioni) e composta da Gianni Denitto (clarinetto), Maurizio Pala (fisarmonica) e Kaw Sissoko (kora). L’attore napoletano sarà martedì 22 febbraio alle 21.00 al Teatro Comunale di Cormons per la stagione degli ArtistiAssociati e poi per due date nel Circuito ERT: mercoledì 23 febbraio all’Auditorium Centro Civico di San Vito al Tagliamento e giovedì 24 febbraio al Cinecity di Lignano Sabbiadoro. Entrambe le repliche andranno in scena alle 20.45. La scena di Roberto Crea rappresenta un appartamento in miniatura con sei nuclei disposti uno sopra l’altro che riproducono stanze della pensione di Madame Rose, un’ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura dei figli delle colleghe più giovani; tra questi c’è Mohamed, detto Momò, bimbo arabo di dieci anni.

Silvio Orlando La vita davanti a se ph Salvatore Pastore

La vita davanti a sé parla di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando conduce il pubblico dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Romain Gary nel suo romanzo ha anticipato il tema contemporaneo della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi; oggi il teatro non indica vie per affrontare e risolvere questi temi, ma racconta storie, come quella di Momò, emozionanti, commoventi, divertenti, che aiutano a chiamare per nome individui che altrimenti ci apparirebbero come una massa indistinta e angosciante.
Per questo motivo raccontare la storia di Momò e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: «Bisogna voler bene».

Silvio Orlando La vita davanti a se ph Salvatore Pastore

Da romanzo è stata anche la vita di Romain Gary, l’unico autore a vincere due volte il Goncourt, premio che per regolamento si può vincere una volta sola. Dopo il successo nel 1956 con Le radici del cielo, l’autore di origine russa (Romain Kacev il suo vero nome), scrisse all’insaputa di tutti questo La vita davanti a sé con lo pseudonimo di Emile Ajar. Soltanto dopo la sua morte avvenuta per suicidio nel 1980 si venne a sapere che a scrivere La vita davanti a sé era stato Gary. Il romanzo è considerato il primo ad aver affrontato le istanze della Francia multietnica, solo dopo sarebbero arrivati a parlarne autori come Jean Claude Izzo, Daniel Pennac e Fred Vargas.

Informazioni al sito ertfvg.it, contattando il Teatro Comunale di Cormons (0481 630057), il Punto IAT di San Vito al Tagliamento (0434 843030 | iat@sanvitoaltagliamento.fvg.it) e il Cinecity di Lignano Sabbiadoro (334 1058083 | cinecitylignano@gmail.com)