Trieste, detenuti evadono dal carcere: uno subito riacciuffato l’altro in serata

Clamorosa evasione, oggi, di due detenuti stranieri dal carcere di Trieste. Uno dei due (di nazionalità rumena) è però stato ripreso quasi subito dalla Polizia Penitenziaria e dalle altre forze di Polizia, mentre per il secondo la “libertà” è durata fino alle 22 quando è stato a sua volta catturato. Entrambi i fuggitivi sono molto giovani. Dopo la fuga le Forze dell’ordine si erano subito attivate nelle ricerche nei quartieri sia centrali sia periferici per rintracciare gli evasi, che inizialmente non si erano divisi. Il romeno è stato individuato e fermato nel pomeriggio dagli uomini della Squadra mobile della Questura presso la stazione ferroviaria di Opicina, e poi condotto in questura a Trieste per gli interrogatori e i rilievi di rito. Il maghrebino è stato catturato sempre a Opicina alcune ore dopo. Entrambi probabilmente erano diretti diretto verso il confine italo-sloveno.  In una nota  il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE “punta il dito” contro i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria. Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Ci rendiamo conto che il SAPPE denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento? La politica se n’è completamente fregata. E i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali…”.