Trieste inaugurazione Corte Conti, Fava: coordinare finanza pubblica a tutti i livelli

La Corte dei conti, nella sua veste di giudice terzo e imparziale, non deve essere e non deve sentirsi distante dalle autonomie locali che formano la parte viva e diffusa del nostro Paese, a cui è doveroso rivolgere apprezzamento e incoraggiamento tutte le volte che agiscono fattivamente in favore della trasparenza, del contrasto alla corruzione e del buon funzionamento dei controlli interni. In questa dimensione è sempre più sentita l’esigenza di una Corte che si ponga al fianco delle locali autonomie, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento della finanza pubblica tra tutti i livelli istituzionali per semplificare e rendere più efficace l’azione amministrativa”.

Lo ha detto l’avv. Gabriele Fava, membro del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, aprendo a Trieste la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019.

“In questi primi mesi di attività, il nuovo Consiglio, insediatosi nel settembre 2018, ha inteso prestare la massima attenzione alle esigenze delle sedi territoriali. Del resto, le spinte autonomistiche che si sono concretizzate nella richiesta di alcune Regioni del nord di attuare l’art. 116 della Costituzione e nel riconoscimento anche alle Regioni ordinarie di condizioni particolari di autonomia, sollecitano un rafforzamento del controllo contabile nelle sedi locali – ha aggiunto Fava – Inoltre, l’attenzione alle sedi territoriali si è concretizzata innanzitutto con l’assegnazione dei nuovi referendari alla copertura degli organici in periferia. Attenzione è stata riservata, ed è un unicum nella storia della Corte, anche al personale amministrativo, attraverso l’avvio di una modifica del regolamento di autonomia e contabilità tesa a valorizzare le competenze e il lavoro di una componente essenziale dell’Istituto.

“L’ultima legge di bilancio – ricorda Fava – ha potenziato notevolmente la Corte, che finora ha operato con organici sottodimensionati. L’efficienza dell’attività della magistratura contabile può essere realizzata solo con maggiori unità lavorative. Una Corte più ‘forte’ dal punto di vista numerico consente di dare vita a una collaborazione circolare con le altre alte Corti per realizzare una convergenza diretta verso un dialogo costruttivo e decisionale e dare maggiori certezze del diritto”.

“Non meno rilevante sotto il profilo funzionale è stata la norma che ha riaperto i termini per l’adozione dei decreti correttivi al Codice contabile, così come altrettanto significativo è il dibattito politico sulla valorizzazione delle competenze dell’Istituto, sull’ampliamento dei poteri e sull’autonomia della Corte quale organo di rilievo costituzionale. Se è vero che i giudici parlano solo con le sentenze, è opportuno però che le istanze, i suggerimenti e le sollecitazioni di tutti i magistrati trovino una sede di ascolto e di confronto nel Consiglio di Presidenza, che deve essere non solo l’organo di autogoverno ma anche il luogo dove sintetizzare le diverse sensibilità e rappresentarle nel modo più autorevole possibile al Parlamento e alle altre istituzioni repubblicane”, sottolinea.

“L’auspicio, dunque, del Presidente del Consiglio di Presidenza Angelo Buscema e mio personale, è che la Sezione Friuli Venezia Giulia e i singoli giudici che la compongono possano fattivamente collaborare al miglioramento dell’organizzazione e delle funzioni della Corte dei conti con l’obiettivo di realizzare un sistema istituzionale nel quale l’amministrazione della giustizia, il Governo, gli organi politici e le autonomie territoriali, in un reciproco sostegno, producano innovazione, assicurino la legalità dell’azione amministrativa e favoriscano comportamenti virtuosi ed efficienti nella gestione finanziaria ed economica degli enti locali”, ha concluso Fava.