Un sogno: Riccardi presidente di Autostrade Alto Adriatico. Si potrebbero così prendere due piccioni con una fava

Gabriele Fava non è più il presidente di Autostrade Alto Adriatico. L’avvocato nominato dalla giunta Fedriga solo lo scorso giugno alla guida della nuova società che ha in concessioni i quasi 250 chilometri di autostrade tra Friuli Venezia Giulia e Veneto è stato scelto dal governo Meloni per guidare l’Inps e a seguito dell’ufficialità della nomina ha rassegnato le dimissioni accolte dal socio di maggioranza ovvero la Regione che ora dovrà proporre un nome per la presidenza. Secondo indiscrezioni ci sarà un incontro di maggioranza per condividere il profilo idoneo, l’unico aspetto sul quale insiste il governatore Massimiliano Fedriga è che sia un profilo adeguato e di pari livello a Fava che ha rimesso il mandato dopo un nomina di altissimo profilo. Nessuno ha il coraggio di proporlo, ma noi abbiamo un sogno, si potrebbero prendere due piccioni con una “fava”. Liberarsi dell’ingombrante assessore all’insalubrità Riccardo e riposizionarlo in un ruolo a lui non estraneo, dove potrebbe tornare a gestire gli affari autostradali e sulla Terza Corsia a lui, in passato, tanto cari e che tante soddisfazioni gli avevano dato. Le “competenze” ci sono, l’alto profilo anche, almeno vedendolo da destra, e per i cittadine del Fvg sarebbe il male minore. Potremmo uscire dal tunnel di una sanità disastrata per entrare in più sicuri tunnel stradali. Scherzi a parte temiamo che tale soluzione non sarà praticata, peccato. A meno che, nella testa di qualcuno, magari a Roma nel delirio dell’Italia in vendita non ci sia una volontà di tornare a privatizzare, in questo Riccardi è maestro. Oggi Autostrade Alto Adriatico è infatti  interamente di proprietà di enti pubblici quindi oltre alla Regione Friuli Venezia Giulia c’è anche la regione Veneto e questo potrebbe essere un ostacolo. La nuova società è nata nel 2018 ed è subentrata ad Autovie Venete ottenendo il rinnovo delle concessioni non senza qualche forzatura in sede europea. Da registrare sulle dimissioni di Fava una nota del consigliere regionale Pd Nicola Conficoni secondo cui. «Le dimissioni di Fava dalla presidenza di Autostrade Alto Adriatico sono un atto di buon senso che conferma la validità della richiesta di un cambio alla guida della società avanzata oltre un mese fa, non appena trapelata la notizia della sua imminente nomina all’Inps. Allora il centrodestra cercò maldestramente di sminuire un problema evidentemente fondato, ora i fatti ci hanno dato ragione».
«Ravvisando sin da subito un’incompatibilità sostanziale tra la presidenza dell’Inps e quella della newco Autostrade Alto Adriatico – prosegue il consigliere dem – avevamo visto giusto: Fava al vertice dell’Istituto di previdenza non avrà un minuto per occuparsi della concessionaria autostradale e dunque serviva un altro presidente. La Giunta Fedriga, con gli altri soci, avrebbe dovuto prenderne atto immediatamente e non un mese dopo la presentazione dell’interrogazione con cui abbiamo sollevato l’inopportunità del doppio incarico anche in Consiglio regionale. Autostrade Alto Adriatico si trova infatti a gestire una partita non certo ordinaria, con in ballo nodi infrastrutturali importanti che hanno bisogno, a tutti i livelli, di massima attenzione come il completamento della terza corsia che non può subire rallentamenti dannosi per tutto il nord est».