Università friulana: mobilità dolce e turismo in Fvg e Italia
La fruizione del territorio con un tipo di mobilità più sostenibile e dolce – come camminare, pedalare e viaggiare in treno – sarà al centro di un incontro organizzato dall’Università di Udine venerdì 7 giugno. “Mobilità dolce e turismo. Osservatori e strategie” è il tema dell’appuntamento che si terrà nell’aula 6 di Palazzo Antonini (via Petracco 8, Udine) con inizio alle 15.30.
Interverranno: Giulio Senes dell’Università di Milano (in collegamento online), Walter Coletto del Servizio infrastrutture e opere strategiche della Regione Friuli Venezia Giulia e Dario Bertocchi dell’Università di Udine.
Nel corso dell’incontro saranno illustrate due buone pratiche per favorire la mobilità dolce. Una a carattere regionale, con il Piano regionale della mobilità ciclistica (Premoci), i Biciplan locali e sovracomunali e il sistema della ciclabilità diffusa messi in campo dalla Regione Friuli Venezia Giulia. E una a carattere nazionale, rappresentata dall’Atlante della mobilità dolce, un’iniziativa dell’Alleanza mobilità dolce (Amodo). Si tratta di una rete di 29 associazioni dedicate alla promozione di cammini, ciclovie, ferrovie locali, treni turistici, borghi, parchi e paesaggi. L’Atlante mira a integrare atlanti esistenti dedicati a cammini, ciclovie, ferrovie turistiche e parchi in un unico sistema per promuovere esperienze di viaggio multimodali e multiculturali.
«Con la Rete ciclistica regionale (Recir) – spiega Coletto – individuata nella legge regionale 8 del 2018 la Regione Friuli Venezia Giulia intende costruire un’infrastruttura pensata per supportare sia una conoscenza turistica del territorio regionale, oltre allo sviluppo di una mobilità alternativa a quella dell’automobile. Alternativa che si concretizza nel binomio bicicletta – mezzi pubblici».
«I big data e, in particolare, i dati delle celle telefoniche – sottolinea Bertocchi – permettono di studiare in tutto il territorio regionale la mobilità delle persone e classificare gli spostamenti di pendolarismo, occasionali e a fini turistici. Inoltre, studiando la velocità dello spostamento è possibile identificare chi si sposta in bicicletta e dove è diretto, sapendo la nazionalità e la provenienza dei cicloturisti».
La situazione italiana
Il turismo con mobilità dolce, come il cicloturismo, è in forte ascesa in Italia, nell’ambito del contesto più ampio del turismo attivo e all’aria aperta. L’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio stima in quasi 57 milioni le presenze cicloturistiche nel nostro Paese nel 2023. Si tratta di quasi il 7 per cento delle presenze complessive, con un impatto economico diretto valutato in oltre 5,5 miliardi di euro.
L’Università di Udine e la mobilità green
L’Ateneo friulano è attivo sul tema mobilità green e il suo rapporto con le attività turistiche. Innanzitutto sta creando una cartografia interattiva capace di indirizzare i gestori del territorio verso uno sviluppo turistico sostenibile basato sulla mobilità non impattante e green. Questo lavorando sulla regionalizzazione dell’Atlante nazionale della mobilità dolce. In particolare aggiungendo dei livelli informativi specifici derivati dal piano regionale del paesaggio, dall’infrastruttura turistica regionale (strutture ricettive, attrazioni culturali e naturali) e dalle infrastrutture di viabilità lenta (ciclovia, sentieri Cai, percorsi a piedi).
Inoltre, sono in piedi altri due progetti basati sullo studio della quantificazione e del comportamento dei cicloturisti in regione. Questi progetti sfruttano soprattutto le nuove tecnologie, come i sensori conta passaggi e i dati delle celle telefoniche, per quantificare gli utenti nelle maggiori ciclovie regionali, studiando flussi, nazionalità e stagionalità di questa forma di turismo. Le due ricerche sono realizzate in collaborazione con il Servizio infrastrutture e opere strategiche della Regione e PromoTurismo Fvg.
L’evento si potrà seguire anche online richiedendo il link a labgis@uniud.it. L’appuntamento rientra nel ciclo di incontri “Divagando. Geografie e dintorni”. L’iniziativa è organizzata dai geografi dell’Ateneo dei dipartimenti di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società e di Studi umanistici e del patrimonio culturale in collaborazione con la Società geografica italiana.