Verso Gaza: la Madleen della Freedom Flotilla sfida l’assedio con il suo carico di aiuti alimentari

(Foto di https://www.facebook.com/FreedomFlotillaCoalition

È salpata domenica 1° giugno dal porto turistico di San Giovanni Li Cuti, a Catania, la Madleen, imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, diretta verso le acque della Striscia di Gaza. Il viaggio, che dovrebbe durare circa una settimana, è parte di una missione civile internazionale che si propone di rompere l’assedio illegale imposto da Israele e portare aiuti umanitari essenziali alla popolazione palestinese.

A bordo della Madleen viaggia un piccolo equipaggio composto da attiviste e attivisti provenienti da oltre 10 Paesi, tra cui Norvegia, Svezia, Spagna, Italia, Malesia, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Nuova Zelanda e Turchia. Si tratta di una presenza internazionale eterogenea che riflette una solidarietà globale sempre più ampia nei confronti della causa palestinese.

Tra i sostenitori e promotori della missione vi sono anche figure pubbliche di rilievo: l’attivista ambientale Greta Thunberg, l’attore irlandese Liam Cunningham, noto per il suo impegno politico oltre che per il ruolo in Game of Thrones e l’eurodeputata Rima Hassan, palestinese naturalizzata francese, voce instancabile dei diritti umani nei contesti istituzionali europei. Le loro adesioni dimostrano come la lotta del popolo palestinese trovi eco in ambiti diversi e complementari della società civile e politica internazionale.

La partenza è stata preceduta da una grande mobilitazione cittadina a Catania, con centinaia di persone presenti al porto e migliaia in corteo nei giorni precedenti, a sostegno della missione.

Il viaggio, tuttavia, è ad alto rischio. Già nelle prime ore dalla partenza, la Madleen sarebbe stata sorvolata da un elicottero militare israeliano. È ancora vivo il ricordo dell’attacco subito appena un mese fa dalla nave Conscience, anch’essa appartenente alla Freedom Flotilla, probabilmente colpita da droni israeliani mentre si trovava in acque internazionali nei pressi di Malta, secondo quanto riportato dagli attivisti a bordo.

Oltre all’urgenza umanitaria, questa missione rappresenta un richiamo politico e morale a unire le lotte. La resistenza palestinese non è isolata, ma profondamente connessa alle battaglie globali contro l’oppressione, il razzismo, il colonialismo, la devastazione ambientale, la violenza patriarcale e le disuguaglianze economiche. L’intersezionalità delle lotte diventa oggi uno strumento indispensabile: ciò che accade a Gaza riguarda tutte e tutti noi. Difendere i diritti dei palestinesi significa difendere anche il diritto universale alla vita, alla giustizia e alla dignità in ogni parte del mondo.

In un comunicato ufficiale, gli organizzatori scrivono che la Madleen “incarna l’instancabile resistenza del popolo palestinese e rappresenta la crescente opposizione globale contro le punizioni collettive e l’uso deliberato della fame come arma di guerra”. La presenza di volontarie e volontari da ogni angolo del mondo dimostra che la solidarietà internazionale non si lascia intimidire.

La Freedom Flotilla Coalition lancia infine un appello urgente: ai governi, perché garantiscano un passaggio sicuro per la Madleen e tutte le missioni umanitarie; ai media, affinché seguano e documentino la traversata e alla società civile globale, affinché si opponga con forza al silenzio e all’indifferenza, unendo le proprie voci in un fronte comune di lotta per la libertà e la giustizia.