Volo del jazz di Circolo Controtempo, domani arriva Manu Katché, noto batterista e percussionista franco-ivoriano
Domani Sabato 5 giugno, alle 18.30, è il momento del concerto forse più atteso alla rassegna il Volo del jazz di Circolo Controtempo, che sta recuperando l’edizione 2020 costretta dalla pandemia a spostarsi dalla tradizionale collocazione autunnale alla primavera: arriva infatti Manu Katché, noto batterista e percussionista franco-ivoriano che ha collaborato con star della musica rock del calibro di Peter Gabriel (con il quale ha suonato nell’album “So” per poi partecipare al suo tour mondiale, occasione grazie alla quale la sua carriera picca il volo), Sting, Dire Straits, Tracy Chapman, Joni Mitchell, Tori Amos. “Immediatamente riconoscibile dal suo complesso utilizzo dei piatti splash e i battiti sincopati – scrive di lui la rivista Rolling Stones – dona il ritmo dell’Africa occidentale a “In Your Eyes” di Gabriel mentre per la schizofrenica “Englishman in New York” di Sting, si alterna tra un reggae leggero, break in stile jazz e la potenza dell’hip-hop di metà anni ’80 con l’agio di un Dj”. Larry Mullen Jr degli U2, ha dichiarato che durante il tour per l’Amnesty, nel 1986, ha chiesto a Manu Katché se poteva sedersi dietro di lui per osservarlo. “Lui si è impressionato e non sapeva cosa volessi fare, ma io volevo solo vedere come lavorano i batteristi veri!”
In Italia Manu Katché ha suonato, tra gli altri, con Pino Daniele, Stefano Bollani, Zucchero, portando sempre con sé il suo stile potente e raffinato, che ha fatto del trait d’union tra le radici africane e gli studi in conservatorio il suo punto di forza.
Manu Katché ha avuto una vita rock, ma il suo cuore è jazz. Da anni si dedica a progetti che vanno in questa direzione con una carriera solista sviluppatasi soprattutto sotto l’egida Ecm.
A Sacile presenterà il disco “The ScOpe”, il decimo della sua carriera solista, accompagnato da Jérôme Regard al basso, Patrick Manouguian alla chitarra, Èric Legnini alle tastiere.
La nuova avventura di Katché è all’insegna del groove e l’intenzione dell’artista è quella di avvolgere il pubblico nel suo gioco ritmico, servendosi sapientemente di tutti i generi frequentati in carriera. Sebbene ‘The ScOpe’ abbia un ampio spettro di colori elettro, le percussioni rimangono al centro dell’album. “Ho composto le canzoni intorno alla batteria. Volevo vedere le persone muoversi sulle mie composizioni, ballare e cantare.” ll suo stile batteristico si distingue per un uso particolarmente ricco dei piatti “splash”, che spesso Katché usa in sequenza di sedicesimi o trentaduesimi con particolare gusto e sapienza. In tutto l’album Katché mette le sue emozioni al microscopio, analizza l’alchimia dei suoni in modo meticoloso e sonda profondamente l’essenza dell’umano, tendendo verso la ricerca di un’armonia musicale e spirituale.
«La mia musica – spiega Katché – offre all’ascoltatore un’atmosfera o una sensazione. I musicisti non sono vincolati dalle note, le devono usare solamente come guida». Dettagli e informazioni, sui biglietti : www.circolocontrotempo.org, tel. 3516112644, ticket@controtempo.org