Gare pubbliche di ingegneria e architettura, crollo nel 2024

Come è noto alcuni numeri vengono enfatizzati dalla politica se positivi, mentre quelli che confliggono con la narrazione del “va tutto ben”, nella quale è maestra Giorgia Meloni, vengono silenziati o al massimo riportati senza dargli alcuna rilevanza. Certo, per onestà intellettuale bisogna dire che le narrazioni farlocche non sono, nella storia del paese, una esclusiva della destra ma mai si era giunti alla negazione della realtà, sia che si parli del governo nazionale che, come sanità Fvg insegna, anche a livello regionale. Detto questo è di oggi la pubblicazione dell’aggiornamento di fine anno dell’Osservatorio OICE/Informatel sul mercato dei servizi tecnici che consente di fare un bilancio sull’intero 2024,  ebbene il bilancio è particolarmente negativo. Parliamo delle gare pubbliche di ingegneria e architettura che come è ovvio sono un segnale preciso della salute dei lavori pubblici a tutti i livelli. Ebbene secondo i dati dell’ossevatorio il 2024 chiude con -60,5% in valore (-77,6% per gli appalti integrati), mentre le gare UE nel 2024 sono in forte calo sul 2023: -57,0% in valore e -33,4% in numero. Per capire il valore di questi dati va detto che l’OICE è l’Associazione di categoria, aderente a Confindustria, che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica. Costituita nel 1965, grazie alla costante crescita del numero di associati, l’OICE raggruppa oggi molte tra le grandi società di ingegneria italiane e la maggior parte delle più qualificate piccole e medie aziende del settore. In sostanza, si legge nell’introduzione al corposo documento (oltre 30 pagine) di aggiornamento di fine anno dell’Osservatorio OICE/Informatel consente di fare un bilancio sull’intero 2024 che è particolarmente negativo: Così commenta i dati il Presidente dell’Associazione, Giorgio Lupoi: “Purtroppo fin da giugno avevamo previsto che saremmo andati sotto i due miliardi e così è stato, nonostante le amministrazioni abbiano svuotato i cassetti a dicembre, anche in relazione all’imminente entrata in vigore del decreto correttivo del codice appalti. Pur considerando che il calo è anche figlio dell’esaurirsi delle gare PNRR – che nel nostro settore si avverte prima che nelle costruzioni – rimane la forte preoccupazione per il futuro perché l’applicazione delle regole speciali PNRR, travasate nel codice appalti, ha comportato un calo dell’evidenza pubblica e della trasparenza, con la soglia a 140.000 euro per gli affidamenti diretti, e una riduzione del mercato sopra soglia per evidenti e reiterati fenomeni di sottostima degli incarichi. Su questo avevamo fatto delle proposte per il correttivo del codice, del tutto disattese. Alcune erano anche a costo zero come il ripristino dell’anticipazione contrattuale per la progettazione o l’ampliamento del mercato della verifica dei progetti che limita illogicamente l’operato di professionisti, studi e società a beneficio di un sempre più forte oligopolio di società accreditate, o ancora la reintroduzione delle linee guida 1 dell’Anac per dare regole chiare e certe per affidare i servizi. Non ci è piaciuta la soppressione del rating di impresa, strumento che se ben gestito avrebbe potuto essere di aiuto e supporto alle stazioni appaltanti, così come la conferma dell’incentivo del 2% a favore dei tecnici delle P.A. per la progettazione che ben poteva essere dirottato sulla gestione dei procedimenti. In altre parole: per il nostro settore il correttivo è stata un’occasione persa, se si eccettua la soluzione del tutto politica data al tema dell’equo compenso e il sacrosanto ampliamento dei requisiti per partecipare alle gare, di nuovo su base decennale. Vedremo nei prossimi mesi che impatto deriverà dall’entrata in vigore del nuovo decreto, ma certamente si poteva fare meglio e di più.”

Tornando ai dati, come accennato, molto rilevante è la diminuzione delle gare UE (oltre 215.000 euro) che dal 2022 ad oggi sono passate da 2.432 a 1.142 in numero: nell’anno appena concluso, anche per il continuo calo delle gare PNRR, la riduzione rispetto al 2023 è stata in valore del 57,0% e in numero del 33,4%.

Le gare per soli servizi di ingegneria e architettura (esclusi gli appalti integrati) rilevate a dicembre sono state 245, per un importo di 259,1 mln. Mentre dal confronto con novembre, i dati evidenziano una crescita con un +23,1% in numero e un’impennata del 165,5% in valore, rispetto a dicembre 2023, si registra un consistente calo sia in numero (-60,0%), che in valore (-53,5%). Complessivamente, nel 2024 i bandi sono stati 2.684 per 1.690,5 mln. Rispetto al 2023, si registra un importante calo, sia in valore (-56,0%) che in numero (-42,4%).

(1)  Il dato comprende sia il numero delle gare per servizi di ingegneria e architettura pura che quelle per appalto integrato. Per il valore è stato considerato l’importo dei servizi di ingegneria e architettura pura e quello della progettazione esecutiva affidata mediante appalto integrato.
Per quanto riguarda le gare di sola progettazione, nel mese di dicembre 2024 il dato torna positivo: se ne contano infatti 91, con un valore di 50,8 mln. Rispetto al mese precedente, il valore cresce del 48,5% a fronte di un incremento più contenuto del 24,7% nel numero. Il confronto con dicembre 2023 conferma tuttavia il trend negativo, mostrando un calo nel valore del 34,4%, a fronte di un’importante flessione nel numero del 66,0%.
Nell’anno appena concluso, i 1.021 bandi emessi hanno raggiunto un valore di 486,2 mln, con un significativo calo, rispetto al 2023, del 62,7% in valore e del 54,7% in numero.
I bandi per accordo quadro rilevati a dicembre 2024 sono stati 46, pari al 18,8% del totale dei bandi per servizi di architettura e ingegneria pubblicati, per un valore di servizi di 100,7 mln, equivalente al 38,9% del totale. Rispetto a novembre, si rileva un’impennata del 132,5% in valore, a fronte di una considerevole crescita nel numero (+58,6%). Il confronto con dicembre 2023, tuttavia, continua a restituirci un quadro pesante, con un crollo del 71,6% nel valore e un importante calo del 27,0% nel numero.
A consuntivo 2024, il numero dei bandi per accordo quadro rilevato è stato 239, per 610,4 mln, pari, rispettivamente, all’8,9% in numero e al 36,1% in valore sul totale dei bandi per servizi di architettura e ingegneria. Rispetto al 2023, i dati confermano il trend negativo con un forte calo, sia in valore (-66,6%) che nel numero (-48,3%).
Nel mese di dicembre 2024, le gare rilevate per appalto integrato sono state 84, con un importo della progettazione esecutiva compresa stimato in 16,8 mln. Rispetto al mese di novembre, è evidente un considerevole incremento del valore dei servizi di progettazione (+76,9%), a fronte di un importante aumento del numero delle gare (+75,0%). Il confronto con il mese di dicembre 2023, tuttavia, vede confermata la tendenza in calo sia del valore della progettazione esecutiva (-46,8%), che del numero delle gare pubblicate (-39,1%).
Nei dodici mesi del 2024, il valore della progettazione esecutiva inclusa negli appalti integrati è stato di 228,3 mln. Rispetto al 2023, è evidente un importante calo in valore del 77,6%. Il numero dei bandi rilevati è stato di 796, in forte calo del 57,7% rispetto all’anno precedente.

Osservatorio Oice-Informatel_DICEMBRE 2024 (2)