Approvata la legge regionale per l’avvio del percorso verso Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Dubbi e contrarietà dalle opposizioni

“Il Consiglio regionale oggi ha approvato una norma importante per l’avvio del percorso verso Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Si tratta di uno strumento di carattere tecnico che consente di mettere a disposizione di Gorizia le somme importanti già stanziate in Finanziaria e definite con l’Assestamento di luglio”. Lo ha affermato questa mattina in Aula l’assessore alla Cultura, Tiziana Gibelli. “Questi investimenti – ha spiegato Gibelli – daranno la possibilità al Comune di Gorizia, alla Regione e a tutti gli altri attori coinvolti, per esempio, di avviare i lavori necessari a Borgo Castello, di erogare il contributo annuale al Gect e di risolvere l’annosa questione della Casa del Cinema oggi quanto mai impellente”. “A partire da novembre inizieremo a lavorare sulla programmazione per il 2022. Per questo organizzeremo incontri specifici con tutti i protagonisti della produzione culturale della nostra Regione con l’obiettivo – ha concluso l’assessore – di arricchire il programma Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025”. Fin qui le dichiarazioni dell’assessore che viste le sue recenti performance ci lascia sospettare che la programmazione di cui parla sarà, come dire, a selezione ideologica perniciosa.  Ad avere dubbi sulla norma del resto sono molti:  «La legge approvata oggi non presta sufficiente attenzione all’integrazione transfrontaliera e alla straordinaria diversità di lingue e culture che offre il riconoscimento di Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della cultura 2025». È il commento del capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo in merito alla legge regionale sulla cultura approvata quest’oggi  in Consiglio regionale. «Una legge che, al netto di alcune storture su cui si è riusciti a ottenere un ripensamento da parte della maggioranza (il riferimento è, tra gli altri, all’abrogazione della legge regionale sulle portatrici carniche proposta dalla Giunta, ndr), è positiva nelle intenzioni, ma certamente non adeguata all’importanza di questo evento non solo per i territori coinvolti, ma per tutto il Friuli-Venezia Giulia per il quale rappresenta una straordinaria opportunità – continua Moretuzzo –. Un appuntamento che, per la sua rilevanza, richiede un coinvolgimento dei portatori di interesse e degli operatori culturali per programmare al meglio la serie di iniziative che si terranno tra meno di quattro anni. Eppure la norma approvata oggi non lo contempla».

Caustico anche il giudizio del consigliere Furio Honsell di Open Sinistra FVG.  “Abbiamo votato contro la legge sui provvedimenti per Gorizia Capitale europea della Cultura 2025 in quanto totalmente inadeguata nell’aspetto programmatico a creare quel fiorire di attività culturali e imprenditoriali all’altezza dell’importanza dell’appuntamento. Questa è una norma generica che enuncia l’assegnazione di risorse in futuro secondo criteri premianti non specificati. Avevamo chiesto che venissero svolte delle audizioni per conoscere e soprattutto coinvolgere i potenziali portatori d’interesse. La richiesta fu bocciata. Certamente vengono erogate risorse a vari soggetti, ma tutto è assolutamente nell’ordinario. Anzi è stata abrogata la norma stessa che prevedeva che la Regione elaborasse un programma culturale. Molte invece le norme che attribuiscono solamente alla Giunta decisioni
strategiche che precedentemente venivano vagliate anche in Consiglio. Insomma una norma senza la prospettiva programmatica e pluralistica a nostro avviso necessaria per Gorizia in questo momento.”

“Gorizia capitale della cultura 2025 parte decisamente male. Questo il giudizioo del M5s. Nella legge approvata oggi, si legge in una nota del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Mauro Capozzella ,  trasformatasi poi in una sorta di calderone di norme culturali, non sono stati approvati alcuni nostri emendamenti che miravano all’accessibilità e alla fruibilità delle sale cinematografiche per le persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive”. Capozzella, aggiunge che “se non fosse una bocciatura grave, sarebbe ironica la forma in cui è arrivato il no a questi finanziamenti. Abbiamo presentato i nostri emendamenti, appunto, nell’ambito della norma su Gorizia capitale della Cultura, ma ci è stato chiesto di ritirarli e di ripresentarli nel successivo disegno di legge di assestamento di bilancio per questioni di copertura finanziaria. Peccato, però, che il Centrodestra ha poi votato contro le nostre proposte”. “Rimane così soltanto il principio, contenuto in un altro nostro emendamento, questo sì approvato, secondo cui l’accesso e la fruizione degli audiovisivi – conclude Capozzella – deve tenere conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità. Ma come si concretizza questa nobile dichiarazione di intenti senza adeguate risorse?”

Ovviamente di diverso avviso è il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega) che esprime “piena soddisfazione nel vedere la Maggioranza compatta nel votare a favore e approvare il disegno di legge a sostegno di Gorizia Capitale europea della Cultura 2025”. “Nella storica giornata in cui i presidenti Sergio Mattarella e Boruth Pahor sono a Gorizia e Nova Gorica per lanciare la Capitale 2025, afferma Bernardis, il Consiglio regionale ha approvato un importante disegno di legge che stanzia oltre 10 milioni di euro e dà avvio al percorso a sostegno di tale straordinaria opportunità”. “Quanto approvato dal Consiglio regionale – continua l’esponente del Carroccio, che è stato anche relatore di maggioranza – servirà per dare avvio al percorso che porterà a concretizzare, con le città di Gorizia e Nova Gorica, la prima Capitale europea della cultura transfrontaliera nella storia”. “Tale evento di portata internazionale – conclude Bernardis – dovrà essere aperto a tutti e per questo procederemo, di concerto con l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli, insieme al tavolo tecnico formato da Camera di Commercio, Comune di Gorizia, Gect Go ed Erpac, ad ascoltare e ricevere tutti i portatori di interesse per individuare gli appuntamenti, le iniziative culturali e le manifestazioni che ci porteranno al 2025”.

Duro invece il capogruppo del Pd  Diego Moretti nell’annunciare l’astensione dei Democratici: “Un evento di portata straordinaria per tutta la regione, come Gorizia Capitale europea della Cultura 2025, viene svilito da una legge cornice priva di contenuti concreti e condivisi che, nonostante porti il nome di questo storico appuntamento, viene trattato solo in una minima parte”. “La Giunta Fedriga – aggiunge l’esponente dem – fa di più: dopo aver tentato di chiudere per legge l’Erpac (con gli applausi e le grida di giubilo dei sindaci di Gorizia e Monfalcone, Ziberna e Cisint), ora cambia radicalmente idea e gli affida un ruolo centrale nel silenzio degli stessi sindaci. Il Centrodestra regionale e isontino si contraddistinguono per un’incoerenza che dimostra, ancora una volta, la strumentalità delle loro azioni”. “Per non parlare della brutta figura della Maggioranza, che prima propone l’abrogazione della legge sulla Grande guerra e poi, dopo le nostre proteste, fa una mesta marcia indietro. Una legge – conclude Moretti – che rappresenta un’occasione persa e che non si pone alcun obiettivo rispetto a un appuntamento straordinario che rappresenta una grande opportunità di crescita culturale, economica e sociale non solo per Gorizia e l’Isontino, ma anche per tutto il territorio regionale”.