Anche il Fvg scende in piazza contro la finanziaria. Oggi lo sciopero Cgil: Salari, pensioni, scarsi investimenti su sanità e scuola al centro della protesta
Quattro ore di stop nei settori privati e nel trasporto pubblico locale su gomma, l’intera giornata nei settori pubblici. Sono le modalità dello sciopero generale proclamato dalla Cgil Friuli Venezia Giulia, nell’ambito della mobilitazione nazionale decisa dalla confederazione contro la Finanziaria del Governo Meloni. La Cgil, come ricorda il segretario regionale Villiam Pezzetta, critica in particolare l’assenza di passi in avanti apprezzabili sulla decontribuzione, sulla riduzione del carico fiscale su salari e pensioni, duramente colpiti dall’inflazione, e sulla flessibilità nell’accesso alla pensione, «dal momento che quota 103 riguarderà una platea minima di beneficiari», rimarca Pezzetta.
LE MOTIVAZIONI. Sotto accusa, nel contempo, la scelta di estendere a 85mila euro il tetto della flat tax per gli autonomi, le misure in materia di condoni e innalzamento al contante, «che segnano una preoccupante inversione di tendenza sul fronte della lotta all’evasione». Pollice verso anche sulla sanità, «dove l’incremento degli stanziamenti è solo nominale e non reale, vista l’inflazione», sulla scuola, «che non vede nuovi investimenti, al di là del dovuto rinnovo del contratto», sul ritorno dei voucher nell’agricoltura, ella ristorazione e nel turismo, sul pesante ridimensionamento del reddito di cittadinanza, scelta che «rischia di allargare a dismisura l’area della povertà e del disagio, anche tra i lavoratori, in particolare quelli precari». Tra i delusi dalla manovra anche i pensionati, visti i tagli al meccanismo di rivalutazione degli assegni all’inflazione.
LE MODALITÀ. Da qui la mobilitazione, che ha articolazioni diverse regione per regione. Il Friuli Venezia Giulia è tra le ultime a fermarsi, e come detto lo farà con uno stop di quattro ore, estese a otto ore (o all’intera giornata o turno) nei comparti pubblici, dalla scuola alla sanità (ferma restando l’erogazione dei servizi garantiti), dagli enti locali alle amministrazioni statali e parastatali. Tra le realtà che hanno deciso l’estensione a 8 ore dello stop anche alcune imprese privatre, su iniziativa delle Rsu: tra queste la Abs di Udine, la Modine di Pocenia e la Marelli Automotive Lighting di Tolmezzo. La protesta riguarderà dunque tutti i settori, con l’eccezione del trasporto ferroviario e aereo, dove il servizio sarà regolare, nel rispetto della legge 146 sulla regolamentazione degli scioperi nell’ambito dei servizi pubblici essenziali. Per quanto riguarda i bus urbani ed extraurbani, la Cgil ha proclamato lo sciopero dalle 16.30 alle 20.30 a Pordenone, dalle 17 alle 21 a Gorizia e dalle 18 alle 22 a Trieste. A Udine la mobilitazione contro Arriva coinvolge anche altre sigle sindacali ed è stata indetta, sempre per domani, nella fascia oraria 17-21.
I PRESIDI. Tre le manifestazioni indette a livello regionale, tutte nel pomeriggio. Inizierà Pordenone, con un sit-in alle 14 davanti alla Prefettura, in piazza del Popolo quindi toccherà a Udine (ore 15.30, sempre davanti alla Prefettura, in via Pracchiuso) e infine a Trieste, con ritrovo alle 16 in piazza Verdi, a fianco di piazza Unità.