Acqua, Moretuzzo: «Giunta Fedriga succube di chi fa profitti su beni comuni»

«Ancora una volta l’Amministrazione Fedriga dimostra la sua sudditanza rispetto ai poteri economici, grandi o piccoli che siano». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo per il quale «ha dell’incredibile» la bocciatura da parte della maggioranza in Consiglio regionale della mozione presentata dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, cui si è aggiunto il parere favorevole del resto dell’opposizione, sulla proposta di revisione dei canoni di concessione per la coltivazione di acque minerali, termali e di sorgente. «A fronte di fatturati che in Italia arrivano complessivamente a quasi 4 miliardi di euro, le imprese che imbottigliano l’acqua pagano meno di 19 milioni. In Friuli-Venezia Giulia la Regione incassa in canoni circa 100.000 euro all’anno, molto meno di 0,1 centesimi ogni litro imbottigliato. Senza considerare le migliaia di tonnellate di rifiuti di plastica prodotta e il costo ambientale e infrastrutturale delle centinaia di camion che portano in giro le bottiglie per la penisola. Riteniamo inaccettabile – continua Moretuzzo – anche la risposta dell’Assessore Scoccimarro sul fatto che la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia non abbia reso pubblici i dati su quanto ogni singola azienda imbottiglia e quanto paga: come si può dire che “la divulgazione dei dati potrebbe essere oggetto di speculazioni e di possibile turbamento della libera concorrenza”? Dove sta il diritto dei cittadini di sapere come viene utilizzato un bene comune che appartiene a tutti? Evidentemente alla Giunta Fedriga stanno più a cuore i lauti profitti delle poche società che gestiscono gli stabilimenti, quindi in diversi casi società in mano a fondi di investimento o famiglie venete, che la tutela di un bene prezioso, che deve essere gestito con la massima attenzione a maggior ragione in considerazione dell’impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo anche sul nostro territorio».