Contratto e referendum, continua la mobilitazione dei metalmeccanici  Cgil

«La riuscita degli scioperi delle scorse settimane è la conferma eloquente della determinazione con cui i metalmeccanici vogliono riconquistare il tavolo sul rinnovo contrattuale». Lo ha detto Luca Trevisan, della segreteria nazionale Fiom Cgil, a margine dell’assemblea regionale tenutasi questo pomeriggio a Trieste, in largo Barriera, organizzata anche a sostegno della campagna Cgil per il Sì ai referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugn. «Federmeccanica e Assistal, con un atteggiamento inaccettabile, stanno negando a 1 milione e mezzo di lavoratori il diritto a un nuovo contratto, che aumenti il loro salario e migliori le condizioni di lavoro», ha aggiunto Trevisan, sottolineando che la categoria è «pronta a decidere ulteriori iniziative di mobilitazione se Federmeccanica e Assistal non torneranno a sedersi al tavolo».

Dopo le 32 di ore già proclamate a sostegno del contratto, scaduto il 30 giugno 2024, nuove forme di lotta si profilano all’orizzonte: la Fiom ne discuterà nell’assemblea nazionale convocata a Bologna per il 20 maggio, ha spiegato ancora Trevisan, non senza soffermarsi anche sul tema referendum. «Dopo anni e anni di leggi che hanno aumentato la precarietà – ha detto – e avuto effetti drammatici sulle condizioni dei lavoratori dipendenti, l’8 e il 9 giugno avremo l’opportunità, votando sì ai quesiti su lavoro e cittadinanza,  di cambiare la situazione, ridando voci e diritti a milioni di lavoratori e lavoratrici  e garantendo un futuro migliore anche ai migranti, dentro a una logica di piena applicazione della nostra Costituzione».

Tra i quattro referendum sul lavoro, ha ricordato Antonio Silvestri, segretario reggente della Fiom Trieste, anche i due quesiti che puntano e ripristinare le tutele contro i licenziamenti in vigore prima dell’entrata in vigore, nel 2015, del jobs act. «A Trieste – ha rivelato – c’è stato recentemente il caso di un lavoratore, dipendente di un’impresa con oltre 100 dipendenti, licenziato per non essersi presentato al lavoro dopo essere stato invitato a farlo via whatsapp mentre era in ferie. Credo che casi come questi non si verificherebbero se tutti i dipendenti delle imprese con più di 15 dipendenti avessero diritto alla reintegra, e non solo quelli assunti prima del 2015, e se non esistessero tetti che limitano l’importo dei risarcimenti nelle piccole imprese».

Sul tema referendum anche il saluto del segretario generale della Cgil Trieste Massimo Marega e dei segretari regionali della Cgil e della Fiom, Michele Piga e Simonetta Chiarotto, intervenuti anch’essi all’assemblea per sottolineare l’importanza del voto dell’8 e 9 giugno, che sarà anche al centro dell’imminente visita in regione di Maurizio Landini, atteso a Pordenone e Udine il 15 maggio, e dell’assemblea regionale delle donne Cgil, convocata a Trieste (Cinema Ambasciatori) il 16 maggio.