Crisi della centrale operativa Sores, per l’assessore Riccardi è tutta colpa del passato e delle scelte sulle tecnologie

Del Sores Fvg la Sala operativa regionale dell’emergenza sanitaria se ne è parlato molto, più volte anche dalle nostre colonne abbiamo denunciato ritardi, malfunzionamenti che in qualche caso hanno provocato serissimi problemi nel soccorso alle persone. La vicenda è diventata terreno di scontro politico spesso in maniera trasversale con accuse di incapacità nei confronti dell’assessore alla salute Riccardo Riccardi che su quella questione, e più in generale rispetto all’intera partita sanitaria non sembra muoversi con la determinazione e l’equilibrio che la gestione di un problema così grosso vorrebbe. Probabilmente il problema non è la persona in se, ma il fatto che il tema salute necessita competenze e conoscenze che la semplice spartizione di assessorati su base di equilibri politici non possono garantire. Del resto questo è un problema che si sta scontando pesantemente ad esempio nel governo nazionale. Ci sono poi alcune altre questioni che concorrono, come la volontà, spesso non nobile, di collocare persone e garantire poltrone ad amici e ad amici degli amici, un male intendiamoci che colpisce l’intero arco della politica e che in presenza, oggi, di una classe dirigente complessivamente mediocre, vede spesso persone inadeguate ricoprire ruoli troppo grandi per le loro capacità e conoscenze. C’è poi  ‘orrenda abitudine di attribuire tutte le responsabilità a chi ha preceduto al governo della cosa pubblica, senza però avere mai il coraggio di prendere le carte e andare nei pazzi di giustizia, forse nella logica che “cane non mangia cane” o più probabilmente perchè i problemi in realtà non sono solo nel passato. E’ sicuramente inquadrabile  il caso della centrale operativa Soros. Ieri si è svolto un incontro a Udine fra la Regione e le organizzazioni sindacali sulle tematiche riguardanti proprio l’attività della sala operativa regionale emergenza sanitaria (Sores). I rappresentanti dei lavoratori hanno posto l’attenzione su varie problematiche riscontrate all’interno del sistema che gestisce l’emergenza; tra queste la carenza di personale, la necessità di sdoppiare il servizio per sgravare gli operatori dal carico di lavoro e l’opportunità di creare un centro di backup della sala operativa. Come da copione sempre di moda l’assessore ha risposto con la solita ricetta delle colpe del passato: “Il vero problema legato al malfunzionamento della Sala operativa regionale dell’emergenza sanitaria è dovuto all’utilizzo di una dotazione tecnologica non conforme alle necessità del sistema, problema dal quale derivano una serie di altre inefficienze. Per questo motivo siamo già al lavoro al fine di sostituire quel materiale inadeguato con il quale il Sores ha iniziato la sua attività”.
Narra l’agenzia di stampa regionale (Arc) che tutto si sarebbe svolto in un clima di sereno dialogo, frase che evidentemente tende a nascondere la realtà di una incazzatura quantomeno latente ma che nel recente passato si era espressa con fatti e parole inequivocabili. Ci racconta sempre l’Arc che il vicegovernatore ha compiuto dapprima una panoramica sull’istituzione e l’attività operativa svolta dall’avvio del Sores ad oggi, individuando poi le principali criticità riscontrate. “Ciò che dobbiamo fare noi in questo momento – ha detto Riccardi – è ripristinare al meglio un sistema che sta correndo senza interromperne l’operatività. Va quindi messo a posto ciò che non funziona all’interno di un comparto, quello dell’emergenza, che complessivamente non va così male come si vuol far intendere”. Secondo l’esponente dell’esecutivo ci sarebbero delle scelte compiute in passato sul Sores che andrebbero riviste poiché “nella precedente legislatura sono state prese delle decisioni quantomeno inopportune al fine di ottenere un risultato prima che terminasse il mandato”. In particolare Riccardi ha fatto riferimento alle procedure di acquisizione e al tipo di dotazioni tecnologiche destinate alla sala operativa regionale dell’emergenza che non risulterebbero però adeguate al sistema. “Da ciò – ha evidenziato il vicegovernatore – deriverebbero la gran parte dei problemi attualmente esistenti e dai quali poi discendono altre inefficienze quali la carenza di personale. Va comunque riconosciuto che, nonostante tutto ciò, c’è un grande senso di responsabilità da parte degli operatori, i quali stanno facendo tutto il possibile per far funzionare al meglio un modello che comunque è sicuro”.  Fosse davvero così, tanto da necessitare la sostituzione dell’intero sistema informatico implementato solo  due anni, l’assessore dovrebbe correre alla Corte dei Conti perchè se qualcuno ha sbagliato sarebbe bene risarcisse il danno perchè il costo degli errori quando in ballo ci sono milioni di euro di denaro pubblico si chiamano danni erariali e  non possono essere genericamente imputati al fato o genericamente a chi “mi ha preceduto” solo con lo scopo di mascherare responsabilità del presente.
Infine sulla necessità evidenziata dai sindacati riguardante lo sdoppiamento del servizio, Riccardi ha evidenziato che ci sono esempi di efficienza legati ad una sola centrale in grado di governare milioni di persone in più di quelle gestite dal Sores del Friuli Venezia Giulia. Per cui, secondo il vicegovernatore, “immaginare di dover dividere l’attività in più parti risulta poco funzionale, quando invece l’attenzione va posta in altra direzione”.

Insomma secondo l’Assessore il problema non è organizzativo o strutturale ma solo tecnologico, nulla quindi che non si possa risolvere con una bella infornata di nuovo hardware e software, sarà anche vero, basta che la nuova campagna acquisti non diventi nuova occasione di business con gli annessi e connessi che quest comporta, mentre gli operatori continuano a metterci le pezze con tutte le responsabilità che comporta. Del resto l’emorragia di operatori rischia di continuare, risulta infatti che siano molti gli infermieri che dopo un solo anno di servizio hanno lasciato la SORES, mentre sarebbe sul tavolo una decina di domande di trasferimento ad altro impiego.  Evidentemente la SORES  non trattiene i propri operatori e non certo per la tipologia del  lavoro, ma più probabilmente per l’organizzazione dello stesso. Ovviamente se tante sono le defezioni poche sono di conseguenza le domande, a meno di non aprire a personale inesperto la cui formazione potrebbe far aumentare le criticità.  Del resto  è illusorio pensare che il fattore umano del delicato comparto dell’emergenza possa essere sostituito da hardware e software, umanità e rapporto fra umani non sono sostituibili.