«Delega fiscale e operazioni doganali, tra semplificazioni ed efficienza dei controlli: gli effetti in Fvg»
La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di decreto attuativo della delega fiscale, nel fornire disposizioni nazionali complementari al Codice doganale dell’Unione Europea e realizzando un riassetto complessivo del quadro normativo interno riformando il testo unico della Legge doganale (D.P.R. 43/73), avrà sicuramente dei riflessi sulle attività doganali effettuate in regione, ciò quanto emerge da una prima analisi effettuata dal Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri del Friuli Venezia Giulia.
«Già con l’atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2022-2024 erano state poste le basi per un intensificazione del coordinamento, all’interno dell’amministrazione finanziaria, propedeutica ai successivi step tesi all’attuazione della riforma fiscale» afferma Armando Gallucci, Segretario Regionale del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri che, nell’evidenziare le maggiori tutele per i contribuenti interessati derivanti dallo snellimento delle procedure doganali, sottolinea alcuni aspetti. «Il nuovo approccio normativo doganale presuppone l’efficienza dei sistemi di controllo, in questa direzione va uno specifico protocollo d’intesa stipulato a livello centrale, agli inizi del 2023, tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, volto tra l’altro ad un maggiore coordinamento – spiega il sindacalista – ciò nella nostra regione ha portato già ad importanti risultati a tutela del bilancio statale e comunitario, si pensi ai recenti sequestri di prodotti contraffatti e di sigarette all’interno del porto di Trieste oppure al carburante sequestrato negli ultimi giorni a Pordenone. Il coordinamento e l’efficientamento dei controlli tra apparati statali è quindi già in atto in Friuli Venezia Giulia e siamo convinti – prosegue Gallucci – sia in grado di poter soddisfare anche le esigenze di fluidità e rapidità del commercio estero in futuro.»
«Per quanto riguarda la nostra realtà regionale – osserva Gallucci – è inoltre fondamentale una valutazione strategica delle future iniziative economiche che potrebbero incrementare gli attuali volumi di traffico commerciale, quali ad esempio l’iniziativa riguardante il corridoio internazionale doganale che collega il porto di Trieste e l’interporto austriaco di Fürnitz, che si appresta ad essere pienamente operativo, o quella inerente le zone logistiche semplificate (Zls), dopo la recentissima pubblicazione in gazzetta ufficiale del relativo regolamento che, per il Friuli Venezia Giulia, va ad individuare i porti di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro come punti di riferimento per lo sviluppo industriale d’area, andando a sommarsi al porto franco di Trieste, attività queste che vanno altresì tutelate da eventuali ingerenze della criminalità, ivi compresa quella di stampo mafioso e/o terroristico» – conclude Gallucci – «per questi motivi riteniamo che un incremento ed un rinnovamento degli organici della Guardia di Finanza teso al mantenimento degli attuali presidi territoriali possa contribuire a garantire, oltre ai controlli, la necessaria cornice di legalità per un corretto sviluppo economico e commerciale nella nostra regione ».