Direzione regionale del Pd, il segretario Shaurli si dimette con decisione “chiara e irrevocabile”
“Queste dimissioni, chiare e irrevocabili, servano per dare un segnale al partito e all’esterno, per costruire meglio i rapporti politici che servono per le prossime regionali. Rivendico di aver assolto all’ispirazione unitaria della segreteria ma ciò ha significato mediare molto, fra forti personalità e spinte diverse: mediare è necessario ma mediare sempre fa perdere forza ed autorevolezza e, se ci aggiungi una serie di sconfitte nazionali e territoriali, chi è il primo responsabile deve riconoscerlo e non per essere capro espiatorio ma per essere il primo generoso responsabile verso la propria comunità. L’era geologica che ci separa dal 2018, di cui ha parlato Letta a livello nazionale, vale ancora di più in questa regione. Occorrono forze nuove”. Lo ha detto oggi a Palmanova il segretario Pd Fvg Cristiano Shaurli nella sua relazione alla Direzione regionale del partito. Precisando che “non c’è nessun tentativo di autoassoluzione” e che “il nostro 18,4% significa aver perso altri 20mila voti”, Shaurli ha proposto un confronto dei numeri fatti in Fvg con quelli delle altre regioni del nord: “solo per quei numeri ovvero per un quoziente elettorale fra i più alti del Nord – ha detto – abbiamo rischiato di eleggere un secondo parlamentare”. “Sono orgoglioso di aver detto che bisognava chiudere ai 5S alle politiche dopo la loro responsabilità nella caduta di Draghi ma per le prossime regionali – ha spiegato – bisogna parlare con tutti. Serve un’alleanza che guardi al Friuli Venezia Giulia ora a quello che succede qui: non possiamo rischiare che si riproponga qui quello che è accaduto a livello nazionale, col Pd schiacciato tra chi rinuncia a priori a un’alternativa per il Fvg per l’interesse di eleggere tre o quattro consiglieri regionali. Avrò fatto mille errori ma – ha puntualizzato – mai ho pensato di fare il segretario solo per garantire il numero dei nostri consiglieri o per rendite di posizioni magari personali”. Riferendosi al dibattito nazionale, il segretario ha evidenziato che “una campagna elettorale da consapevoli perdenti ha fatto sì che non ci fosse voto utile, ha permesso a certe forze che si definiscono ora progressiste di giocare solo contro il Pd non contro gli avversari di centrodestra. È accaduto anche qui”. “Il congresso non parta dalle alleanze – ha aggiunto – non accontentiamoci di totoleader altrimenti continueremo a spremere passione ai nostri militanti, con un anno in più e un sorriso in meno. Parliamo di noi – ha concluso Shaurli – della nostra identità, proposta e funzione nella società”.