Economia del mare, vertice a Trieste in Confindustria alto Adriatico
Timori per le strozzature del traffico ferroviario, adozione di un piano nazionale interporti, eccessiva burocrazia e aumenti di canone demaniale: sono solo alcune delle questioni discusse nell’incontro svoltosi a Trieste tra il Vicepresidente di Confindustria con delega all’Economia del Mare, Pasquale Lorusso e gli imprenditori della filiera e Trasporti e Spedizioni di Confindustria Alto Adriatico presieduta da Michela Cattaruzza.
Nodi ferroviari e logistici. CAA ha evidenziato le strozzature di traffico ferroviario che potrebbero crearsi in relazione all’aumento della capacità dei traffici di merci via treno ipotizzato dall’Autorità di Sistema. «Non di meno preoccupa, sul versante austriaco – è stato detto – che i treni in transito per il Brennero, in direzione Austria-Germania e viceversa viaggeranno a prestazioni ridotte fino a nuova comunicazione, causando una notevole complicazione per l’export italiano, già ostacolato dai divieti di circolazione dei tir imposti in via unilaterale dal Tirolo Austriaco».
Interporti. Per CAA, anche in previsione dell’esame presso la Commissione Trasporti della Camera della Legge quadro in materia di Interporti, è urgente l’adozione di un Piano Nazionale che ne definisca in maniera chiara e omogenea l’attività e le possibilità di interazione al fine di permettere a quelli regionali di lavorare in sinergia. In tal senso il Friuli Venezia Giulia rappresenta un modello evoluto, che vede messi a sistema gli interporti di Trieste, Gorizia, Cervignano e Pordenone, i quali, tutti collegati via ferrovia, consentono al porto di Trieste di ambire ad essere il più importante hub del nord adriatico.
Dragaggi. Secondo CAA la questione dragaggi è cruciale e si dovrebbe dare corso agli interventi operativi nel corso di quest’anno. «Sono opere essenziali – è stato aggiunto ancora – per rendere fruibili le vie d’acqua interne e rendere accessibili e pienamente operanti gli scali di Monfalcone e Porto Nogaro; risulta importante che finalmente si sia messa una pietra miliare su una questione rimasta in sospeso una ventina di anni».
Competitività a rischio. Nel corso dell’incontro non sono mancati i richiami all’eccessiva burocrazia cui le imprese del mare debbono far fronte e agli aumenti di canoni di concessione demaniale, temi questi che mettono a rischio la competitività delle imprese stesse. Confindustria Alto Adriatico ha auspicato inoltre un rafforzamento delle strutture amministrative (Dogana e Gdf) e la necessità di aprire un nuovo varco al Porto di Trieste per rendere più veloci gli accessi, fattispecie che non è possibile al momento per mancanza di personale delle Fiamme Gialle.
«L’incontro con alcune importanti realtà imprenditoriali associate a Confindustria Alto Adriatico – ha spiegato Lorusso, che era accompagnato dall’avv. Marco Ravazzolo e dall’avv. Francesco Rossi, rispettivamente Direttore dell’Area Politiche per l’Ambiente, Energia e Mobilità e Responsabile Logistica e Trasporti di Confindustria – è stato davvero molto interessante e conferma ulteriormente la validità del road show che Confindustria ha voluto avviare nel mese di marzo e che proseguirà fino a maggio. Si tratta di un progetto di ascolto e di scambio con le associazioni del sistema e le aziende legate all’Economia del Mare».
Da Confindustria una serie di proposte ritenute dagli associati di Confindustria Alto Adriatico, particolarmente interessanti. Tra esse la definizione di un’unica cornice regolatoria e introdurre driver tecnologici standardizzati per la digitalizzazione della filiera logistica portuale, la semplificazione delle procedure riguardanti i progetti degli interporti e delle relative piattaforme logistiche e dei nuovi terminali intermodali e la necessità di una regolamentazione unitaria e uniforme delle concessioni, definendo il rapporto concessorio con regole certe e criteri volti a valorizzarne (sia per il concedente che per il concessionario) i contenuti di carattere economico finanziario.
«Dal confronto di oggi – ha aggiunto ancora Lorusso – è emerso il legame forte ed efficace tra il tessuto imprenditoriale e un sistema portuale locale – con i porti di Trieste e Monfalcone – all’avanguardia, con una visione lungimirante, attenta allo sviluppo dei processi innovativi e sempre con lo sguardo rivolto verso l’estero. Questi incontri, volti a valorizzare la strategicità dell’Economia del Mare, consentono a Confindustria di definire proposte e concretizzare azioni attuative con le Istituzioni, concorrendo a rafforzare la competitività del Paese».