Emiliano Giareghi è stato confermato alla guida della Cgil di Udine. L’elezione del segretario generale ha chiuso il congresso
Si è chiuso con la fiducia al segretario generale uscente Emiliano Giareghi , votato a larghissima maggioranza dalla nuova assemblea generale, il congresso della Camera del lavoro provinciale, tenutosi ieri e oggi a Tricesimo, all’hotel Belvedere, alla presenza del segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta, intervenuto oggi ai lavori, e di Nicola Marongiu, coordinatore dell’area contrattazione e mercato del lavoro della Cgil nazionale.
«L’esito di questo congresso – ha dichiarato Giareghi – è un ulteriore stimolo a portare avanti gli obiettivi programmatici che avevano già segnato il lavoro della segreteria uscente, teso a consolidare la presenza della Cgil sul territorio e a rafforzare, a fianco della sua azione sindacale nei luoghi di lavoro e nei confronti dei nostri interlocutori politici e istituzionali, la risposta delle nostre strutture di servizio». Questi gli impegni che continueranno a caratterizzare l’impegno della Cgil, ha spiegato il segretario generale, confermato nel ruolo che ricopre dal maggio del 2021, quando raccolse il testimone da Natalino Giacomini alla guida della Camera del lavoro, che conta oggi oltre 32mila iscritti, di cui circa la metà lavoratori attivi. Sette le sedi confederali sul territorio della provincia di Udine, cui si sommano sedi e recapiti del sindacato dei pensionati, attivo in oltre trenta comuni.
«Questo congresso – ha detto ancora Giareghi – arriva in un momento di crescenti tensioni sia sul fronte dell’occupazione, a causa dell’impatto della difficile congiuntura internazionale e in particolare del caro energia e materia prime, sia sui quello della tenuta dei redditi di lavoratori e pensionati, messi a dura prova dal carovita e sostenuti poco o nulla dalla Finanziaria del nuovo Governo. Una manovra – ha rimarcato Giareghi – contro la quale la Cgil di questa regione ha scioperato lo scorso 16 dicembre per rivendicare l’esigenza di una vera riforma fiscale, che parta da una vera, tangibile riduzione delle tasse e della quota contributiva sui salari». Al centro del dibattito congressuale anche il peso di Udine e del Friuli in regione, «che registra da anni un preoccupante arretramento», e l’allarme per la situazione della sanità pubblica in provincia, «in crisi – ha detto Giareghi – non solo per gli effetti e gli strascichi della pandemia, ma anche per l’assenza di programmazione e investimenti su personale, recupero delle liste di attesa, potenziamento dei servizi territoriali e sostegno alla rete dei medici di base, sempre più debole e rarefatta».
Prima dell’elezione (a larghissima maggioranza) di Giareghi, il congresso aveva votato la composizione del direttivo provinciale, i nomi dei delegati che parteciperanno al congresso regionale (Tricesimo 2-3 febbraio) e a quello della Cgil nazionale (Rimini 15-18 marzo), oltre alla nuova assemblea generale, che a sua volta ha scelto il segretario, atto conclusivo di una tornata congressuale che, prima di arrivare al livello confederale, ha visto il rinnovo dei vertici di tutte le categorie. Nuovi segretari sono stati eletti alla Filcams (commercio, Sandra Bortuzzo), alla Filctem (chimica e servizi a rete, Gianpaolo Giuliano), alla Fiom (metalmeccanici, David Bassi), alla Flai (agricoltura e agroalimentare, Maurizio Comand), mentre sono stati confermati i segretari di Fillea (edilizia e legno, Carlo Cimenti), Filt (trasporti, Giuseppe Mazzotta), Fisac (banche e assicurazioni, Andrea Rigonat), Flc (scuola, Massimo Gargiulo), Fp (settore pubblico e sanità, Andrea Traunero) e Slc (carta, poste e comunicazioni, Riccardo Uccheddu).