Il crepuscolo degli dei? E’ stata battaglia in Mali annientato un reparto di mercenari dell’ex Wagner

Giusto di recente si accennava alla massiccia presenza dell’ex Wagner (nel modello riciclato Africa Korps) nella zona del Sahel e nelle regioni limitrofe, degli interessi della Russia nell’area e della sua espansione sempre più evidente ed invasiva. Bene, si sa che mettere il naso in situazioni complicate come quella del nord est del Mali e pensare di risolvere tutto con la forza, che peraltro a volte ed altre situazioni si spaccia per esportazione di democrazia, può creare alcuni effetti imprevisti e negativi. Un po’ come la legge di Newton secondo cui ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, dopo essersi macchiati di delitti ed uccisioni indiscriminate che oltre a colpire le frange di gruppi legati ad Al Qaeda o all’Isis ben presenti nella zona, hanno fatto strage anche di civili, gli ex seguaci di Prigozhin un paio di giorni fa si sono lasciati attirare in una trappola ben congegnata e sono stati fatti a pezzi. Di notizie precise non ce ne sono, anche perché tra le vittime ci sono anche soldati dell’esercito maliano, ma pare che una cinquantina di mercenari, compreso il loro capo, tale Shevchenko, detto Beli ci abbiano lasciato le penne. Nemmeno il numero dei prigionieri è stato reso noto con precisione, ma dalle foto pubblicate dai gruppi prevalentemente di ribelli tuaregh, devono essere parecchi quelli che passeranno nelle loro mani dei momenti poco felici.
Pensando a Wagner, stavolta il grande musicista, viene in mente uno dei suoi capolavori: “il crepuscolo degli dei”, anche se c’è da pensare che Putin e compagni non si facciano eccessivi problemi per la perdita di quelli che in fin dei conti non rappresentano ufficialmente Mosca. La carne da macello si trova sempre a buon mercato e se si subisce una perdita grave come questa, ci sarà tempo per rifarsi. La guerra non potrà che inasprirsi e c’è da aspettarsi che le stragi si facciano ancora più spietate.
Insomma, una debacle clamorosa che difficilmente farà rivedere i piani di Mosca nell’area, ma sicuramente produrrà un ulteriore imbarbarimento di quella sporca guerra strisciante a cui normalmente si concede qualche riga sui media, quando proprio non se ne può fare a meno. Non sarebbe neppure male considerare che da quelle parti, l’unico contingente straniero è quello italiano (circa 250 soldati che cosa facciano di preciso non si sa) e che quella in cui c’è la base italiana, è una delle regioni più calde in assoluto e dunque ad altissimo rischio. Qualcuno dice che la loro presenza è funzionale agli aiuti umanitari che i soldati distribuiscono o realizzano in termini di scuole o piccoli centri sanitari. Altri invece suggeriscono che sia funzionale al controllo delle mosse di Mosca e Pechino che da quelle parti coltivano grossi interessi e sono benvenuti dai vari governo golpisti che certo lì non mancano, ma che ne hanno le scatole piene della predazione che l’occidente ha prodotto a piene mani fino ad oggi.
Una cosa che però ha lasciato un po’ perplessi e destato una certa meraviglia, ma che si ricollega alla complessità del contesto e a quanto si diceva qualche giorno fa, è che l’azione che ha portato alla clamorosa sconfitta di Afrika Korps e dell’esercito maliano, è stata rivendicata anche da Kiev che l’avrebbe diretta ed appoggiata. Ora, che gli ucraini abbiano la capacità e la forza di intervenire in operazioni del genere, tra l’altro rivendicando anche il diretto intervento in un attacco ad una base russa in Siria da parte di HTS (ex Al Qaeda), appare abbastanza poco credibile. Certo, la faccenda potrebbe essere maggiormente plausibile se ci fosse dietro la lunga manina di chi queste possibilità le ha ed avrebbe pure l’interesse a limitare l’azione di Russia e Cina che in questa parte di Africa stanno scalzando, in collaborazione con la Turchia, tutti gli altri competitor. Armare gruppi estremisti non pare però essere una grande trovata, almeno come dimostrerebbe la recente storia, col concreto rischio di provocare danni che a distanza potrebbero riflettersi sugli stessi soggetti che li hanno supportati.
Tutto ciò porterebbe a confermare che se l’Ucraina e i confini occidentali della Russia sono senza dubbio estremamente importanti, un altro sporco e massiccio gioco di interessi si sta svolgendo in un contesto a cui si concede ancora troppa poca attenzione. Troppi gli attori diretti ed indiretti che puntano ad accaparrarsi zone strategicamente ed economicamente di estrema sensibilità, soprattutto in un clima generale che è sull’orlo di una potenziale esplosione deflagrante in un Medio Oriente che il criminale governo di Israele con la cieca complicità dell’occidente continua a devastare e destabilizzare. Sarebbe forse meglio cominciare col ritirare il contingente italiano presente da quelle parti prima che sia troppo tardi anche se, sempre secondo il Ministero della Difesa, i nostri validi guerrieri vengono accolti dagli abitanti tra petali di rosa e tappeti rossi grazie all’intervento umanitario che svolgono. Come ben si sa: “italiani brava gente”! già, proprio vicino a regioni in cui il glorioso impero italiano si è macchiato di crimini infami che la nostra storia ufficiale però dimentica facilmente; soprattutto di questi tempi.
Viviamo veramente un’epoca che definire crepuscolare è persino ottimistico; non resta che cercare di non farci travolgere, ma sarà dura. Il buio è appena oltre la siepe.

Docbrino