Infanzia: Celotti (Pd), ancora molto da fare per i diritti dei bambini
«Anche in Friuli Venezia Giulia c’è ancora molto da fare per garantire i diritti dei bambini e per contrastare al massimo le situazioni di deprivazione o di disagio che ancora si registrano». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd), presente oggi al convegno “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” che si tenuto oggi nella sede della Regione a Udine.
«Per il benessere dei più piccoli molto possono fare le Regioni, e in particolare la nostra grazie alla sua Specialità, per sostenere i bambini che vivono in condizioni di difficoltà» afferma Celotti facendo riferimento ad azioni come «il potenziamento delle misure regionali a sostegno dei minori e delle famiglie, con l’aumento del contributo economico a favore dei nuclei con basso isee, perché non è possibile continuare a non riconoscere che chi ha maggiori difficoltà deve essere sostenuto di più». E poi, continua, «c’è tutto il tema dei servizi per la prima infanzia e del prolungamento dell’orario scolastico, risposte fondamentali in termini di conciliazione per le famiglie, ma anche in termini di sostegno sociale, di inclusione e di supporto per i bambini e i ragazzi, compresi quelli che vivono in contesti familiari e sociali di fragilità». Secondo Celotti è quindi «fondamentale puntare a rendere questi servizi universalistici e gratuiti, o almeno a ridurre le tariffe per le famiglie in difficoltà economica per garantirne la fruibilità, sostenendo i Comuni che dimostrano di avere questo tipo di attenzione».
E molto, aggiunge, «va fatto anche rispetto ai servizi di supporto psicologico, alla neuropsichiatria infantile, alla certificazione e poi al supporto legati ai problemi cognitivi e ai disturbi dell’apprendimento, sempre più diffusi. Una famiglia che si trova in queste situazioni oggi fa ancora troppa difficoltà a trovare delle risposte e un accompagnamento sufficiente da parte del sistema pubblico, con il risultato che chi può si rivolge al privato e chi non può aspetta».