La Onofaro srl di Messina si occuperà del porta a porta by Fontanini a Udine. Gara con un ribasso d’asta del 6,67%. Intanto dal web spunta una vecchia storia di presunti traffici di rifiuti illeciti “prescritti”
Così come una rondine non fa primavera, una possibile mancata condanna grazie alla prescrizione non è comunque un bel biglietto da visita per una azienda che sbarca in Friuli, ma in realtà c’era già, per attuare il contestatissimo porta a porta nel capoluogo friulano. Il problema non è certamente geografico, poco importa se l’azienda vincitrice viene dal Piemonte o dalla Sicilia, come quella che si è aggiudicato l’appalto, il problema è quel brutto neo della prescrizione in un provvedimento penale di tempo fa per traffico illecito di rifiuti, frode in pubbliche forniture ed altri illeciti amministrativi che vedeva 18 gli imputati fra cui anche il titolare della Onofaro srl. L’inchiesta della procura di Messina aveva messo nel mirino l’affidamento di alcuni servizi all’interno dell’Ato Messina 1 rifiuti, quello che gestiva i servizi in 33 comuni dei Nebrodi. Per tutti gli imputati, però, quel processo si è chiuso prima ancora di iniziare, con l’intervento appunto della prescrizione. Prescrizione che è scattata, e possiamo immaginare attraverso quali artifici legali, per tutti gli imputati, soprattutto alcuni “eccellenti”, compreso Antonino Onofaro. Del resto la vicenda del presunto illecito si colloca fra il 2005 e il 2008, ed erano tempi quando venne partorita la modifica dei tempi di prescrizione nel codice penale aggiornato con la L. 251/2005 passata alla storia come “Legge Cirielli” e successivamente “ex Cirielli”. Ex perchè sconfessata, dopo le modifiche apportate dal parlamento, dallo stesso parlamentare che l’aveva promossa che la ritenne invotabile. La norma modificò il calcolo della prescrizione dei reati al ribasso fissando (in estrema semplificazione) i termini di prescrizione uguali al massimo della pena edittale prevista per il tipo di reato (esempio: la prescrizione per il delitto di ricettazione sarà di 8 anni visto che la pena massima prevista è di anni 8) mantenendo la prescrizione fissa in 4 anni per i reati contravvenzionali e in 6 anni per i delitti la cui pena sia non superiore a 6 anni oppure sia pecuniaria. Insomma una norma voluta da Berlusconi e di cui hanno usufruito “legalmente” in tanti. Prescrizione però non è assoluzione. O almeno non lo è in maniera piena perchè lascia il dubbio. L’assoluzione che comunque sarebbe stata possibile rinunciando alla prescrizione, ma sono pochi quelli che non hanno approfittato, accettando però che l’ombra restasse nitida, anche se ininfluente, sulla fedina penale che comunque noi non abbiamo ragione di non considerare intonsa. Ma questa è una vicenda collaterale rispetto a quello di cui parliamo. Dal punto di vista legale, almeno rispetto alla legittimità, per quella azienda nel partecipare e vincere l’appalto udinese non vi è nulla di illegale. Diverso magari è il punto di vista morale, ma sappiamo che questo è un terreno di sensibilità sul quale certa politica nostrana non vuol sentire. Così sarà l’azienda messinese Onofaro Antonino a occuparsi del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta a Udine. Ma in realtà la ditta siciliana, da anni collabora con la Net e si è aggiudicata la gara d’appalto con un ribasso d’asta del 6,67 per cento sull’importo complessivo a base di gara fissato in 9,3 milioni di euro. La commissione giudicatrice dell’appalto ha comunicato nei giorni scorsi al consiglio d’amministrazione della multiutility friulana l’esito della procedura a evidenza pubblica, alla quale aveva partecipato anche un’altra azienda, la piemontese Teknoservice. La Onofaro non si occupa solo di servizi di raccolta, trasporto e conferimento in impianto delle spazzature, si occupa della messa in sicurezza di siti inquinati, la costruzione e gestione di impianti di trattamento rifiuti solidi e urbani e pare che proprio in virtù di queste potenzialità ha vinto la gara, grazie anche “all’offerta tecnica migliorativa”. L’appalto è triennale ma prevede un’opzione per il prolungamento del servizio per un ulteriore biennio, per coprire il quale è previsto uno stanziamento di altri 6,1 milioni di euro. Da quanto si è saputo i lavoratori della Onofaro inizieranno a svolgere i loro compiti già entro la fine del mese corrente attraverso la pianificazione della distribuzione dei bidoncini (5 per famiglia) nella seconda circoscrizione, che comprende quartieri come Cormor, San Domenico, Villaggio del Sole, Rizzi e San Rocco. La seconda parte dell’operazione partirà a Dicembre quando si attuerà la sperimentazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta che vedrà anche la consegna di un manuale d’istruzioni che doverebbe spiegare, nel dettaglio, come conferire correttamente i rifiuti per tipologia e tempistica. Tornando alla ditta Onofaro Antonino srl questa è nata nel febbraio 1981 nel messinese, nel comune di Naso, e nel tempo ha ampliato il suo raggio d’azione oltre il territorio siciliano. Tutto è iniziato quando il titolare Onofaro Antonino iscrisse alla CCIAA di Messina la propria ditta individuale, per operare nel settore del movimento terra e della rimozione dei detriti del post terremoto del 1978 in vari comuni della provincia peloritana. Grazie all’abilità, speriamo solo imprenditoriale, dato che in quell’area e in quel settore non è certo facile evitare contaminazioni o quantomeno incontri indecenti, nella metà degli Anni Ottanta la ditta si specializzò nella realizzazione e nella gestione di discariche per l’interramento dei rifiuti urbani, per poi diversificare, da lì a pochi anni, con l’organizzazione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e dei servizi di spazzamento in vari comuni della provincia di Messina, Catania e Siracusa. Sul finire degli Anni Novanta la ditta iniziò a svolgere la sua attività ambientale anche in ambito portuale, in vari porti della Sicilia e realizzò diverse opere di messa in sicurezza di discariche per rifiuti urbani oramai dismesse. A partire dalla seconda metà del Duemila, con la trasformazione in società di capitali e l’affiancamento dei figli nelle attività imprenditoriali del fondatore, la Onofaro Antonino srl ha oltrepassato i confini regionali e aggiundicandosi, nell’ambito dei servizi di raccolta rifiuti urbani e di nettezza urbana, diverse commesse in varie zone del territorio nazionale, arrivando ad operare in vari comuni italiani dal Sud al Nord dell’Italia. Insomma una realtà consolidata, tanto da poter competere spesso alla pari con aziende del settore anche maggiorente consolidate. Una azienda di successo quindi che ad essere maliziosi è cresciuta tanto ed in relativo poco tempo, ma questo non è certo un reato, anche se una occhiatina ai bilanci e alla capacità finanziaria del passato, forse, sarebbe opportuna. Ma dando per scontato che tutto sia trasparente, il “neo” dell’appalto udinese non è in chi attuerà il lavoro, ma nella sua difficoltà attuativa. Una sfida difficile che non a caso solo due aziende hanno deciso di intraprendere, anche in considerazione che le somme in gioco, in realtà non sono altissime. Ma forse si tratta di un investimento “territoriale”. Vedremo, speriamo che per far quadrare i conti non si vada a risparmiare sulla qualità del servizio. Del resto è questo il dubbio che alberga in molti cittadini udinesi e in parte del mondo politico. Vedremo se lo strano accoppiamento “sicilian-leghista” Onofaro-Fontanini vincerà la sfida dei rifiuti porta a porta, senza finire loro fuori dalla porta.